Ha ufficialmente avuto inizio la fase di valutazione delle domande presentate per l’aggiornamento delle graduatorie ATA di terza fascia, valide per il triennio 2024/2027. Le segreterie delle scuola ‘capofila’ sono dunque al lavoro per controllare in primo luogo i titoli e i servizi riportati dagli aspiranti. Tuttavia sembra che si stiano già verificando alcuni intoppi. A tal proposito Uil Scuola Rua ha inviato una richiesta d’intervento al direttore generale del personale presso il Ministero dell’istruzione e del merito, così che vengono effettuate tutte le verifiche del caso.

Graduatorie ATA terza fascia: segnalati problemi di valutazione delle domande

L’organizzazione sindacale Uil Scuola Rua ha rilevato alcune anomalie riscontrate dalle segreterie scolastiche in fase di valutazione delle domande per l’inserimento nelle graduatorie di istituto di terza fascia del personale ATA. In particolare, delle segnalazioni fanno presente che alcune domande sono state inviate dal sistema a scuole e province diverse da quelle individuate come ‘capofila’. Inoltre, risulta errata l’attribuzione dei punteggi delle certificazioni informatiche (la certificazione informatica risulta valutata correttamente solo per gli assistenti tecnici).

Uil Scuola Rua: ‘Urgono verifiche tecniche’

Uil Scuola Rua ha inviato una richiesta d’intervento al direttore generale del personale presso il MIM in cui si legge: “Pervengono diverse segnalazioni dai territori che denunciano alcune disfunzioni da parte del sistema informatico sulla compilazione delle graduatorie di terza fascia del personale ATA […] Per quanto sopra, si invita la S.V. a predisporre i necessari controlli finalizzati ad eliminare le disfunzioni evidenziate”.

Come riporta inoltre il sindacato: “eventuali errori del sistema informatico e segreterie scolastiche in affanno per carenza di personale potrebbero far slittare la pubblicazione delle graduatorie oltre l’inizio dell’anno scolastico”. E ancora: “Il conseguente utilizzo di quelle attualmente vigenti determinerebbe disparità di trattamento e alimenterebbe divisioni e contrapposizioni tra il personale. La scuola ha bisogno di regole certe”.