la protesta dei precari
la protesta dei precari

Il bando del secondo concorso PNRR ha aperto un dibattito che si fa sempre più acceso intorno al reclutamento dei precari storici e non. Anzichè infatti favorire la stabilizzazione con la relativa riduzione del precariato la strada intrapresa dal Ministero sembra andare nella direzione opposta, aumentando anche il generale malcontento. Utilizzo delle Gps ai fini delle immissioni in ruolo (anche su posto comune) e assunzione degli idonei di tutti i concorsi, inclusi quelli uscenti dal concorso PNRR 1, è l’unica soluzione concreta auspicata dal ‘Comitato Precari Uniti per la Scuola’, il quale ha chiesto anche un incontro urgente con la Premier Giorgia Meloni.

Stop alla reiterazione di concorsi: la soluzione dei precari

Nel comunicato pervenutoci il Comitato ha affrontato la questione del precariato ‘tout court’, analizzando tutte le ultime vicende. A partire dal nuovo bando dell’ennesimo concorso PNRR, che costringe gli idonei della precedente procedura a risottoporsi alle medesime prove, dopo aver già dato dimostrazione di aver superato un concorso.

E poi c’è la questione del servizio civile universale, il quale garantisce una riserva del 15% nelle assunzioni dalle graduatorie di merito, superando chi ha ottenuto magari un punteggio maggiore nelle prove. Stesso ‘modus operandi’ tra l’altro adottato anche in sede di nomina dalle Gps. Novità, queste, che non hanno fatto altro che creare disparità di trattamento.

E ancora il ruolo che la Commissione Europea avrebbe, a detta del Governo, nel determinare le regole di reclutamento del personale docente della scuola italiana. Dichiarazioni, queste, puntualmente smentite, più volte proprio da Bruxelles alla richiesta di chiarimenti da parte di alcuni insegnanti, la quale ha più volte sottolineato l’esclusiva sovranità nazionale su queste problematiche. Ciò non farebbe altro che alimentare il sentimento di diffidenza nei confronti del Ministero, che sembrerebbe appigliarsi a ‘scuse’ prive di fondamento, come quella, più volte sbandierata, della richiesta della creazione di una graduatoria ad esaurimento degli Idonei 2023 e di una trattativa in corso sulla questione.

Il comitato Precari Uniti per la Scuola ha infine posto l’attenzione sulla soluzione concreta che andrebbe adottata: un doppio canale di reclutamento che permetterebbe di assumere al 50% da graduatorie concorsuali formate dagli idonei dei concorsi fino al 2024, e al 50% dalle Gps, ponendo fine alla continua reiterazione di concorsi a danno della scuola e dei precari. Alla luce di ciò il Comitato chiede un incontro con Giorgia Meloni, per mettere a punto finalmente un disegno costruttivo volto a sanare il precariato scolastico.