Precariato scuola, continua la protesta dei docenti precari in merito all’intenzione del Ministero dell’Istruzione e del Merito di bandire il secondo concorso PNRR. Si ribadisce il fatto che Viale Trastevere intenda, ancora una volta, tirare dritto per la sua strada, incurante delle reali necessità della scuola, dei suoi lavoratori e degli alunni.
I precari della scuola: “No al secondo concorso, Ministero incurante delle reali necessità”
Scuola Lavoro e Libertà, in un comunicato diffuso agli organi di stampa, esprime un deciso no al secondo concorso PNRR, sottolineando l’assurdità di una nuova selezione ordinaria. Nonostante le ripetute richieste da parte dei lavoratori della scuola, il Ministero dell’Istruzione e del Merito continua a ignorare le reali necessità di docenti e studenti. I docenti sono trattati come numeri e non come persone con valori e problemi da risolvere nelle aule.
“Si può rispondere alle legittime richieste di stabilizzazione con un nuovo inutile concorso ordinario, quando il precedente deve ancora terminare e ci sono infinite graduatorie di idonei, per lo più tenute segrete, dei precedenti concorsi ordinari e straordinari?”, si domandano i precari. Inoltre, il recente rapporto Eurispes evidenzia che l’Italia è fanalino di coda nell’istruzione in Europa, con un taglio di 5.660 posti per docenti e 2.174 per il personale ATA. La Commissione Europea ha deferito l’Italia alla Corte di Giustizia, smentendo la narrazione che fosse l’Europa a impedire la stabilizzazione del personale scolastico.
È necessario agire: i sindacati confederali devono muoversi ai tavoli negoziali, il CSPI deve alzare la voce, la politica deve opporsi concretamente alle iniziative governative unilaterali, i docenti devono risvegliarsi e unirsi. Le piazze devono riempirsi già dal prossimo sciopero nazionale del 31 ottobre, per difendere la scuola pubblica italiana.