Precariato scuola
Precariato scuola

Precari scuola, pochi giorni dopo il 12 ottobre 2024, quando un vivace corteo di protesta ha riempito via Cavour a Roma, il comparto scuola continua a non ricevere risposte concrete dal MIM. Durante l’evento, la Scuola ha espresso chiaramente il suo rifiuto di un sistema che mercifica l’istruzione e tratta i docenti veterani come lavoratori stagionali.

Precariato scuola, il Ministero dell’Istruzione deve rispondere alle richieste dell’Europa e della Scuola italiana

Il gruppo Scuola, lavoro e libertà, in una nota informativa, sottolinea come sia ormai evidente che il progetto della riforma Bianchi, passato attraverso il PNRR, è inadeguato e necessita di una revisione, soprattutto per quanto riguarda la formazione e il reclutamento. La Commissione Europea ha deferito l’Italia alla Corte di Giustizia dell’UE per abuso dei contratti a termine per i docenti, nonostante si sostenesse che fosse l’Europa a impedire la stabilizzazione dei precari.

Il MIM deve rispondere alle richieste dell’Europa e della Scuola Italiana, evitando di peggiorare ulteriormente la condizione dei docenti precari. Se il Ministero dell’Istruzione avesse voluto adeguarsi alle richieste, la risposta non sarebbe stata un generico “Abbiamo chiesto maggiore flessibilità…”. Il rispetto delle istituzioni europee e delle idee del personale scolastico richiede un fermo NO all’avvio di nuove procedure concorsuali che aggraverebbero il problema del precariato.

I concorsi già svolti hanno generato un numero elevato di idonei che non vogliono ripetere le stesse procedure. Inoltre, i corsi abilitanti voluti dall’Europa e formalizzati dai governi recenti hanno iniziato a mettere l’Italia in linea con gli standard internazionali per la formazione degli insegnanti. Cosa si farà con questi docenti abilitati? Saranno nuovamente sottoposti a concorsi nozionistici? Se ci fosse la volontà politica, la Task Force della Commissione Europea rivedrebbe il cronoprogramma del PNRR, poiché stabilizzare i “veri” precari correggerebbe gli errori che hanno portato al deferimento. La soluzione proposta dalla Scuola è semplice:

  • 1) Blocco immediato delle operazioni per la prossima procedura concorsuale prevista dal PNRR, accettata dalla Commissione Europea come risposta al deferimento.
  • 2) Doppio canale di reclutamento: 50% graduatorie e 50% concorsi, utilizzando le graduatorie di merito già pronte.

Tutti concordano su questa soluzione, tranne chi deve prendere una decisione politica. La Scuola deve migliorare il futuro del Paese, non servire interessi politici personali o di partito.