Stabilizzazione precari, GPS e concorsi, i docenti triennalisti, ovvero i precari che possiedono più di tre anni di servizio, hanno fatto il punto sulla situazione disastrosa in cui si trovano, o meglio in cui si sono ritrovati in seguito a quanto accaduto tra concorsi, aggiornamento GPS e abilitazioni, in relazione alla riforma del reclutamento.
Stabilizzazione precari, i docenti triennalisti: ‘Noi, scavalcati da dilettanti allo sbaraglio’
Le associazioni Scuola, Lavoro e Libertà e il Comitato Precari Uniti per la Scuola hanno denunciato, in una nota informativa diffusa nelle ultime ore, la situazione disastrosa in cui sono stati messi. Dopo aver riassunto quanto accaduto negli anni passati, i docenti triennalisti sono arrivati sino ai nostri giorni, con i concorsi ordinari, ‘chiamati non si sa perché straordinari’, in quanto voluti dall’Europa in cambio delle ingenti risorse rappresentate dal PNRR.
I precari storici sorpassati da chi ha fatto acquisti al supermercato dei CFU e si è allenato con i quiz del Miliardario
Nella nota informativa, i docenti triennalisti sottolineano come questi concorsi si stanno rivelando utili a tutti tranne che ai precari storici: mentre questi, infatti, erano impegnati a lavorare nelle scuole, altri ‘dilettanti allo sbaraglio‘, così come sono stati definiti, ‘hanno fatto acquisti oculati nel supermercato dei CFU‘ e si ‘allenano ai quiz del Miliardario‘. I precari storici con 10, 15 o addirittura 20 anni di servizio si sono visti scavalcare nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze da centinaia di persone che, in molti casi, non si sono mai sedute dietro a una cattedra.
I docenti triennalisti: ‘Sapete qual è la beffa più grande?’
‘Ma qual è la beffa più grande in tutto ciò?’, si chiedono i triennalisti. Se da una parte, si continua a dire che la colpa di tutto ciò bisogna cercarla in Europa e nel PNRR, insieme a queste ‘pazzesche politiche di reclutamento‘, dall’altra, però, proprio le direttive e le indicazioni che provengono dall’Europa, sembrano andare in tutt’altra direzione. Tant’è che le varie risposte ufficiali, ottenute dai precari storici mediante denunce e interrogazioni inoltrate nelle opportune sedi europee, hanno confermato in maniera inequivocabile che sul reclutamento dei docenti italiani decida solo ed esclusivamente l’Italia.
Da tutto questo, emerge una sola verità, sottolineano i docenti triennalisti: ‘Se quest’anno padri e madri di famiglia, che hanno tenuto finora in piedi la scuola, non potranno portare il pane a casa perché, pur avendo superato uno o più concorsi, si ritrovano sprofondati negli abissi più bui delle GPS senza nemmeno uno straccio di abilitazione, la responsabilità è solo della politica italiana e non dell’Europa. La politica di ieri – sottolineano i docenti triennalisti a conclusione della nota informativa – è colpevole di aver preparato la strada che conduceva al baratro, quella di oggi è colpevole di aver deliberatamente scelto di ingannare con false promesse i precari, infine spingendoli oltre l’orlo del precipizio’. Queste sono le amare considerazioni finali a cui sono giunti i precari storici della scuola.