Avete mai sentito parlare del libro di Miguel Ruiz intitolato “I quattro accordi“? E’ un testo particolarmente noto nel mondo della crescita personale, che in 4 principi base da applicare, aiuta le persone ad acquisire una maggiore libertà personale. Perlomeno, a livello mentale ed emotivo. La schiavitù maggiore dell’essere umano è data dal pensiero negativo. Sentimenti come risentimento, rabbia, odio, gelosia, invidia possono avvelenare la vita di chiunque, indipendentemente dalla sua situazione esterna. In poche semplici regole di vita, Miguel Ruiz guida attraverso un modo diverso di vedere la vita e i rapporti con gli altri.
I quattro accordi: l’autore
L’autore del libro intitolato “I quattro accordi“ è di origini messicane. Ha iniziato la sua carriera come chirurgo a Città del Messico, ma in seguito ad un greve incidente stradale, ha abbandonato la professione medica ed è diventato l’apprendista di uno sciamano. Ha scritto questo libro nel 1997, libro che in poco tempo è diventato un best-seller del New York Times, vendendo oltre 7 milioni di copie nei soli Stati Uniti. Il libro è un mix fra approccio analitico e medico-scientifico e contenuti mistici, ispirati all’antica saggezza dei Toltechi, popolazione mesoamericana dell’epoca precolombiana. I principi del libro possono aiutare a liberarsi dalle catene mentali tipiche dell’uomo del nostro tempo.
Secondo l’autore, il nostro è un mondo fatto di etichette, concetti e convinzioni sociali che ci vengono imposti dalla nascita attraverso quello che ci viene insegnato. Una sorta di visione della vita, che in realtà non esiste e generalmente improntata sulla paura e sui sentimenti negativi che portano l’essere umano a soffrire. Ci viene imposto cosa pensare, come vivere, e come vedere gli altri. Alcune regole possono anche essere utili, ma altre ci rendono schiavi dei pensieri. La convinzione di non essere mai abbastanza, che se commettiamo errori dobbiamo provare vergogna, l’ideale della perfezione… sono tutte idee disfunzionali che portano l’essere umano a soffrire. Il segreto, dunque, è trovare leggi e regole alternative, funzionali, che ci fanno star bene. Qui entrano in gioco i quattro accordi proposti nel libro di Ruiz.
I primi 2 accordi
Il primo accordo ha a che fare col modo di parlare a noi stessi e agli altri, per cui col dialogo interno ed esterno: Sii impeccabile con la parola. L’abitudine di utilizzare il linguaggio per attaccare noi stessi o gli altri è dannosissima. Qualcun altro direbbe che le parole hanno potere. Per ‘impeccabile’ si intende letteralmente senza peccato, ovvero senza mancanza di rispetto. E sottolineiamo che non si tratta solo del dialogo esterno, ma anche quello che rivolgiamo verso noi stessi. La libertà personale passa per la libertà dal senso di colpa e dal continuo giudizio verso se stessi. Chi controlla la propria voce interiore, controlla la propria vita.
Il secondo accordo tolteco ha a che fare con l’atteggiamento verso quello che gli altri fanno o dicono: Non prendere nulla sul personale. Nessuno può definirsi libero se continua a tormentarsi per una critica, per un insulto o addirittura per un presunto atteggiamento di rifiuto o disprezzo. Niente di ciò che le persone dicono o fanno riguarda o identifica noi, ma solo loro. Le persone possono dire o fare determinate cose per un sacco di motivi, e noi non sapremo mai quali sono perché non siamo nella loro testa. Spesso alla base ci sono frustrazioni e delusioni. Per questo imparare a non prendere mai nulla sul personale è la chiave per la libertà emotiva. Inutile dire che è una delle cose più difficili da fare, ma lavorarci su può contribuire anche a combattere paure e insicurezze, nonché ferite emotive che ancora fanno male.
Il terzo e quarto accordo
Il terzo accordo ci ricorda che non sempre le cose sono come le vediamo e pensiamo noi: Non supporre nulla. La mente umana è intasata da bias cognitivi e spesso salta a conclusioni errate solo perché è abituata a fare così, o perché collega pensieri e situazioni del passato al presente. Una delle situazioni più comuni nella nostra epoca è che se un messaggio su WhatsApp viene visualizzato ma resta senza risposta, allora il destinatario ha qualcosa contro di noi, non ci vuole bene, ci sta ignorando di proposito, e così via. Invece, magari, semplicemente è impegnato in una conversazione reale e non può dedicarci attenzione. Oppure ha visualizzato, pensato di rispondere in un secondo momento, e poi averlo scordato. E potremmo continuare all’infinito. Non possiamo supporre nulla, perché semplicemente non sappiamo. Lo stesso discorso vale per le supposizioni che facciamo verso noi stessi. Spesso ci si sottovaluta o sopravvaluta, senza avere basi reali per farlo. Per cui, azzerare i pregiudizi e non dare niente per scontato sono un’altra regola di vita che ci rende emotivamente liberi.
Il quarto accordo spinge all’azione: Fai sempre del tuo meglio. Sia che studi, sia che lavori, sia che riposi, sei solo o in compagnia, fai sempre del tuo meglio. Non significa essere perfetti, ma dare il meglio di sé anche quando non ci sentiamo al meglio. Qualsiasi siano le nostre condizioni, possiamo fare sempre del nostro meglio. Applicando questo principio, forse non faremo sempre tutto alla perfezione, ma sicuramente proveremo un senso di soddisfazione interiore dato dal fatto che ce l’abbiamo messa tutta. Si tratta di fare, ma è comunque una questione mentale: una forma di libertà che pochi hanno.
Come sarebbe la nostra vita se vivessimo ogni giorno seguendo i quattro accordi toltechi definiti da Ruiz? Forse il concetto di libertà personale può significare per noi anche risultati esterni e concreti (posizione sociale, relazioni affettive di successo, soldi), ma nessuno può definirsi libero se è incatenato dai pensieri, sentimenti e sensazioni opprimenti e negative. E’ da lì che si comincia il percorso verso la libertà. Lettura consigliata a tutti, anche agli studenti.