Il Comitato Ricorrenti 60+ intende sollevare alcuni dubbi sulle modalità di svolgimento del concorso riservato DS 2017, contenute nel decreto del Ministero dell’Istruzione e del Merito numero 107 pubblicato in data 8 agosto 2023, attuativo della legge 14/2023 Milleproroghe. L’attuazione della legge avrebbe consentito l’ammissione diretta al corso di formazione, a quei candidati che avevano già conseguito un punteggio pari o superiore a 60/100 ma inferiore alla soglia minima stabilita di 70/100 in tutte le prove concorsuali già sostenute, difatti la legge Milleproroghe statuisce che tale soglia si intende superata con 60/100 nel concorso riservato, in luogo dei 70/100 fissati nel bando del concorso ordinario del 2017. La nostra posizione richiama quella di importanti sindacati della scuola (missiva Dirigenti Scuola del 3 agosto 2023 ai vertici dei dipartimenti del MIM).
Il concorso non è stato ancora bandito
Il 28 febbraio è entrata in vigore la legge 14/2023, che all’art. 5 comma 11-quinquies prevede entro 60 giorni dalla sua entrata in vigore un decreto del MIM attuativo per l’espletamento della procedura concorsuale riservata, ma sono inspiegabilmente trascorsi nove mesi e il concorso non è stato ancora bandito. Il legislatore è intervenuto normativamente con la legge Milleproroghe, attualmente vigente, anche per prevenire le ripercussioni sull’Amministrazione dei possibili esiti dei contenziosi pendenti in relazione al concorso DS 2017, i ricorrenti avverso la procedura reclamano l’applicazione del principio della trasparenza, che ad oggi risulta ancora disattesa. A tale proposito si richiamano alcuni contenuti tratti dalla “Storia di un anonimato mai nato” pubblicata sul sito del sindacato Flp scuola di Foggia a cura del Dott. Luigi Fabbrizio, Esperto in tecnologie digitali e sistemi informativi, a proposito della violazione del principio dell’anonimato nel Concorso DS 2017:
“ Arriviamo alla presunta morte dell’anonimato (la presunzione sta nel fatto che potrebbe essere morto anche prima). Nei giorni 26 e 27 marzo 2019 avviene lo scioglimento dell’anonimato. Nella sala CNPI del MIUR, la commissione coordinatrice e le 37 sotto commissioni in formazione ristretta (un componente e un segretario), attraverso le 38 postazioni desktop presenti in essa, hanno abbinato in modalità telematica il codice fiscale di ogni candidato al corrispondente codice personale anonimo, rinvenienti dalle buste prelevate dagli scatoloni depositati precedentemente nella stanza 521, come risulta dal verbale di scioglimento dell’anonimato. In tale verbale però non si fa menzione di altro circa la modalità di scioglimento dell’anonimato. Come è avvenuto? Si può ipotizzare che i commissari abbiano aperto le buste ad essi assegnate e, utilizzando il form messo a disposizione del CINECA, abbiano digitato il codice fiscale e il codice personale anonimo creando l’abbinamento. Considerando circa 9000 partecipanti alla prova scritta e 38 commissioni, ciascuna di esse avrebbe digitato circa 239 codici fiscali e altrettanti codici personali anonimi, con un probabile margine di errore elevato insito nella natura umana quando svolge azioni ripetitive e in breve tempo. Come si è controllato che l’abbinamento fosse corretto? Nulla è dato di sapere.”
La violazione dell’anonimato nei pubblici concorsi comporta una illegittimità
“……Tra l’altro, il fatto che l’evento non si sia verificato o, quanto meno, non è dimostrabile, con gli atti che, per adesso, si hanno a disposizione, non esonera l’Amministrazione dalle responsabilità in merito. Rifacendosi sempre alle sentenze del Consiglio di Stato n.26, n.27 e n.28 del 20 novembre 2013, l’Adunanza Plenaria, in conclusione, afferma che la “violazione dell’anonimato da parte della Commissione nei pubblici concorsi comporta una illegittimità da pericolo c.d. astratto (cfr. in termini Cons. Stato, Sez. VI, n. 3747/2013) e cioè un vizio derivante da una violazione della presupposta norma d’azione irrimediabilmente sanzionato dall’ordinamento in via presuntiva, senza necessità di accertare l’effettiva lesione dell’imparzialità in sede di correzione.”
Attualmente a nessun ricorrente del Comitato Ricorrenti 60+ è stato ostentato il verbale di scioglimento dell’anonimato, che dimostrasse l’esecuzione dell’abbinamento tra il codice fiscale e il codice segreto, nonostante i numerosi giudizi favorevoli dei giudici amministrativi. La procura di Roma ha indagato 13 funzionari del Ministero dell’Istruzione per avere pilotato il concorso a presidi 2017. Per chi indaga avrebbero inserito dati nel sistema prima della consegna delle prove. (La Repubblica del 24 Novembre 2022). Il Comitato Ricorrenti 60+ continuerà a produrre il suo impegno per il riconoscimento dei diritti sanciti dall’ordinamento giuridico a tutela dei ricorrenti al concorso DS 2017 e all’applicazione delle norme vigenti e che consentono l’accesso diretto al corso di formazione per il concorso riservato DS 2017,per i candidati che avevano conseguito un punteggio pari o superiore a 60/100 ma inferiore alla soglia minima stabilita di 70/100 in tutte le prove concorsuali già sostenute.
Comitato Ricorrenti 60+