Non si arresta la protesta dei docenti risultati idonei al primo concorso PNRR. Stiamo parlando di quei candidati che hanno superato positivamente (e spesso con un punteggio ampiamente superiore al minimo richiesto) le prove della procedura concorsuale bandita nel 2023. Questi insegnanti, appena è stato bandito il secondo concorso PNRR, si sono sentiti beffati, e molti di loro non se la sentono di ributtarsi a sostenere prove sostanzialmente gemelle rispetto alle precedenti. Nel mentre in questi mesi alcuni sindacati hanno avviato i ricorsi, in attesa che si pronunci sulla questione la Commissione Europea. Di seguito i dettagli.
Idonei concorso 2023: prime udienze a marzo 2025
Il ‘sistema’ che lascia fuori gli idonei 2023 dalle assunzioni sembrerebbe da imputare alle rigide regole conseguenti agli impegni presi col PNRR. Il Ministro Valditara, al contrario, sulla base delle sue dichiarazioni, sembrerebbe favorevole ad assumere anche questi docenti, e proprio per questo motivo avrebbe avviato una trattativa con la Commissione Europea da poco insediatasi. Il Ministro aveva già evidenziato la necessità di maggiore flessibilità nel meccanismo di reclutamento previsto dal PNRR, ma tutto dipenderebbe da Bruxelles.
Molti di questi idonei hanno però pensato di agire nell’immediato ricorrendo al Tar. Gli ultimi sviluppi, resi noti da Anief, vedono la fissazione delle prime udienze di merito: la prima è prevista il 4 marzo 2025 (con riguardo ai ricorsi 11623 e 11633), e la seconda è invece fissata il 17 giugno 2025 (con riguardo ai ricorsi 12850 e 12284). L’iter giuridico dunque prosegue in attesa che l’Europa possa dare risposte in merito.