Entro febbraio sarà bandito il concorso di Religione Cattolica, diviso in due procedure, una ordinaria e una straordinaria. La conferma arriva dopo il parere positivo del CSPI e la firma dell’intesa tra il CEI e il Ministero dell’Istruzione e del Merito. I posti previsti saranno pari a circa 6.400. Ma mentre si attende da 20 anni questa procedura concorsuale ha destato malcontento il recente articolo di Repubblica che ha parlato di ‘sanatoria‘. Immediata la replica del sindacato Snadir.
Ruscica (Snadir): “Vi spieghiamo a cosa serve quella che chiamate ‘sanatoria’
Riportiamo di seguito il comunicato in cui Orazio Ruscica, segretario nazionale Snadir, risponde a Repubblica in merito all’imminente e atteso concorso di religione cattolica:
“Per la serie ‘delle polemiche stancarsi mai’, questa volta è il turno del giornalista di la Repubblica Salvo Intravaia che firma un pezzo dal titolo: “La sanatoria per gli insegnanti di religione: via al concorso dove tutti saranno assunti”. Cavalcando l’onda agnostica e atea, la firma del prestigioso quotidiano, lamenta che la procedura straordinaria per l’immissione in ruolo dei docenti precari di religione non preveda un punteggio minimo per entrare in graduatoria.
Scrive preoccupato Intravaia: “In linea teorica, anche con un punteggio (teorico) di zero all’orale, si potrà accedere alla graduatoria finale che verrà utilizzata per l’assunzione a tempo indeterminato fino al suo esaurimento.”
Eppure, Intravaia sa bene che nel 2018 furono svolte due procedure straordinarie per docenti di scuola dell’infanzia/primaria e di scuola secondaria di I e II grado abilitati di posto comune senza punteggio minimo. Quindi dovrebbe capire benissimo che per i precari di religione è stato utilizzato lo stesso trattamento fruito dai docenti precari di discipline diversa da religione.
Intravaia sa anche (perché lo scrive) che “Il primo e finora ultimo concorso si svolse nel lontano 2004, quando a viale Trastevere sedeva Letizia Moratti. Da allora sono trascorsi vent’anni e nessun altro governo se l’è sentita di varare un’altra procedura per immettere in ruolo i docenti di religione cattolica”. Se Intravaia, avesse fatto un non impossibile ‘2+2’ non avrebbe certamente dimenticato di aggiungere che la procedura straordinaria non selettiva, viene bandita allo scopo di correggere la stortura di un sistema che ha condannato a dieci, venti, trenta anni di precariato un’intera categoria di docenti.
Forse distratto dall’acrimonia contro gli IdR, Intravaia ha dimenticato di aggiungere anche che la Corte di Giustizia europea con la sentenza del 13 gennaio 2022 e la Cassazione con altre 47 sentenze hanno condannato l’indefinita reiterazione dei contratti a tempo determinato degli insegnanti di religione in quanto rappresenta un abuso.
Sembra insomma che Intravaia vada alla ricerca di facile approvazione (dimentico di quelli che non sono particolari trascurabili…) nel criticare gli insegnanti di Religione Cattolica come un ‘populista’ qualunque… sì, proprio quelli che la sua penna censura ma che, evidentemente, questa volta ha scimmiottato!”