I prossimi concorsi docenti per la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria saranno concorsi ordinari: in diverse occasioni, è stato usato impropriamente, per la procedura concorsuale relativa alla scuola secondaria di primo e di secondo grado, il termine ‘concorso straordinario ter‘ ma occorre ricordare quali sono le differenze tra un concorso ordinario e un concorso straordinario perché potrebbe dar luogo ad equivoci.

Differenze tra concorsi ordinari e straordinari: perché è importante distinguerli

Il 9 gennaio scorso, come è noto, sono scaduti i termini per la presentazione della domanda per i prossimi concorsi per la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria. Per quanto riguarda la scuola secondaria, è opportuno precisare che i concorsi ordinari sono, generalmente, aperti a tutti, senza che siano richiesti particolari requisiti di servizio. I concorsi straordinari, invece, si pongono come principale obiettivo quello di stabilizzare i docenti precari che hanno maturato almeno tre annualità di servizio, come nel caso del concorso straordinario tenutosi nel 2020 e nel successivo concorso straordinario bis. Da qui la loro natura ‘straordinaria’ che li differenzia in maniera sostanziale dai concorsi ordinari.

Il prossimo concorso per la scuola secondaria, quindi, è da considerare un concorso ordinario in quanto non parteciperanno solamente coloro che hanno maturato tre anni di servizio ma anche quei docenti che sono in possesso dei 24 CFU (conseguiti entro il 31 ottobre 2022), senza requisiti particolari riguardanti il servizio.

Non sarà un concorso abilitante

Occorre, inoltre, precisare che il prossimo concorso non sarà abilitante: il superamento delle prove, quindi, non consentirà di ottenere automaticamente l’abilitazione all’insegnamento. Tutto ciò è dovuto al fatto che la riforma della formazione iniziale e del reclutamento ha previsto che l’abilitazione possa essere conseguita dal docente solo dopo che questi ha completato il percorso di formazione iniziale. I vincitori del prossimo concorso secondaria, infatti, andranno a sottoscrivere un contratto a tempo determinato, durante il quale provvederanno a completare il loro percorso formativo al fine di conseguire i 60 CFU che permetteranno di ottenere l’abilitazione all’insegnamento.