Il ministro Valditara
Il ministro Valditara

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha preso parte a Roma ad un convegno sull’innovazione tecnologica. Si trattava di un incontro organizzato dallo Snals dal titolo “Dalla transizione digitale all’intelligenza artificiale nel sistema di istruzione e nella ricerca. Visioni, obiettivi, processi, attese”. E nel suo intervento ha espresso opinioni molto decise contro l’utilizzo dei cellulari nelle scuole. Per il ministro, l’integrazione del tablet nell’ambiente scolastico può essere utile. Ma ha sottolineato l’importanza di mantenere l’uso di carta e penna.

“Il tablet – ha detto Valditara – è importante, ci sono degli esperimenti e delle scuole elementari dove si usa, ma attenzione: non pensiamo di cancellare carta e penna”. E ha raccontato un aneddoto personale: “Non dobbiamo fare questo perché altrimenti avremmo dei ragazzi che arrivano, come è capitato a me quando ero nella commissione per gli esami di avvocato, che scrivono in stampatello. E non è possibile che un giovane di 24, 25 o 26 anni scriva in stampatello perché non sa scrivere in corsivo”.

Il ministro Valditara: “Più abituiamo i ragazzi a usare meno il cellulare meglio è per loro”

Il ministro ha poi posto questo interrogativo: “Che senso ha il cellulare all’asilo o alla scuola d’infanzia, alle elementari o alle medie. Io non ci vedo un uso didattico. Anzi, più abituiamo questi ragazzi a usare meno il cellulare, meglio è per loro altrimenti si crea dipendenza. I danni del cellulare sono notevoli e soprattutto per i ragazzini, serve cautela nell’uso dei social. Trovo grave che un bambino di 6 anni impari a stare tutto il giorno sul cellulare”.

Nel corso del suo intervento, il ministro Valditara ha trattato del tema sempre più diffuso dell’intelligenza artificiale parlando ovviamente in relazione all’utilizzo in un ambiente scolastico: “Può essere utile – ha sottolineato Valditara – per la personalizzazione della didattica, per l’inclusione ma il docente deve rimanere al centro del processo educativo con la tecnologia che va utilizzata per aiutarlo ma non per sostituirlo”.