Aula del Senato
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Precariato e concorsi, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in occasione di un Question Time tenutosi al Senato, ha colto l’opportunità per fare alcune precisazioni sul tema del precariato in relazione ai concorsi PNRR.

Valditara in Senato: ‘Il precariato è una priorità’

Il ministro dell’Istruzione e del Merito ha sottolineato come il precariato rappresenti una questione endemica della scuola pubblica italiana: “Per questo governo – ha sottolineato Valditara – il tema del precariato è una priorità, le azioni di sistema già intraprese mirano ad una progressiva e durevole riduzione del fenomeno. Si sono succeduti tanti governi – ha spiegato il ministro – nessuno sinora è riuscito a risolvere questo problema’.

Valditara ha risposto ancora una volta ai sindacati e ad alcune forze politiche che parlano di 250mila precari nella scuola pubblica italiana: ‘Non è vero, le supplenze a cui dobbiamo ricorrere per coprire l’organico, infatti, sono pari a 165mila unità, che si ridurranno a 155mila entro dicembre grazie alle assunzioni derivanti dai concorsi PNRR, che sono in via di chiusura’. Valditara ha rimarcato il fatto che già da quest’anno si registrerà una prima diminuzione del numero dei precari. La maggior parte di loro, poco più di 100mila, sono insegnanti di sostegno, chiamati a coprire i cosiddetti ‘posti in deroga‘. Il ministro ha spiegato che il governo è intervenuto alla radice del problema, istituendo i nuovi percorsi di specializzazione che saranno organizzati da INDIRE, percorsi riservati proprio ai docenti precari sul sostegno.

Le immissioni in ruolo e i prossimi concorsi  

Un altro punto chiave del discorso di Valditara è quello riguardante le immissioni in ruolo di quest’anno e i prossimi concorsi. ‘La Commissione europea ci impone di assumere 70mila docenti esclusivamente attraverso i nuovi concorsi PNRR. Qualsiasi altra stabilizzazione o meccanismo di assunzione non viene considerato ai fini della milestone europea che dovrà essere realizzata entro il 2026, altrimenti si rischia di far perdere al sistema Italia una parte di quei 24 miliardi del PNRR’.

“Siamo riusciti a negoziare una maggiore flessibilità con la Commissione europea – ha chiarito Valditara – ottenendo una proroga dal 2024 al 2026 del target assunzionale: senza questa flessibilità non sarebbe stato possibile né bandire il concorso per 46mila docenti precari, appena svolto, né assumere i 6mila idonei dei precedenti concorsi. A fronte di ciò, però, abbiamo dovuto accantonare circa 19mila posti per bandire il prossimo concorso PNRR, secondo il nuovo timing richiestoci dalla Commissione. Insomma, se noi avessimo fatto tutte queste assunzioni non avremmo potuto utilizzare le facoltà assunzionali per arrivare al target previsto dalla Commissione”.
Valditara, infine, ha confermato che ci sarà un nuovo confronto con la Commissione europea per ottenere ulteriori margini di flessibilità sulla riforma del reclutamento del PNRR.