La riforma delle classi di concorso è prevista dal decreto legge N. 36/2022 che dispone che la revisione delle c.d.c debba essere finalizzata alla loro razionalizzazione e al loro accorpamento, per promuovere ‘l’interdisciplinarità e la multidisciplinarità dei profili professionali innovativi’. Entro la fine di quest’anno la riforma dovrà vedere la luce, secondo gli accordi stabiliti con Bruxelles nell’ambito del PNRR.
Riforma classi di concorso all’insegna della ‘verticalità’ e dell”interdisciplinarità’: le novità
La bozza del decreto interministeriale, predisposta dal Ministero dell’Istruzione e del Merito di concerto con il Ministero dell’Università e della Ricerca, è caratterizzata dal criterio della cosiddetta ‘verticalità‘. Come riporta il quotidiano economico Italia Oggi di martedì 14 novembre 2023, si è provveduto all’unificazione di alcune classi di concorso presenti sia nel primo che nel secondo ciclo. Ad esempio, A01 (Arte e immagine nella scuola secondaria di primo grado) con A17 (Disegno e storia dell’arte nelle scuole secondarie di secondo grado); oppure la classe di concorso A12 (Discipline letterarie negli istituti di scuola secondaria di secondo grado) con A22 (Italiano, storia, geografia nella scuola secondaria di primo grado).
Si è deciso per l’accorpamento anche per la classe di concorso A24 (Lingue e culture straniere nella scuola secondaria di secondo grado) con A25 (Lingua inglese o seconda lingua comunitaria nella scuola secondaria di primo grado); stesso discorso per le classi di concorso A29 e A30 riguardanti la musica e per le c.d.c. A48 e A49 relative alle Scienze motorie sportive. Un’altra novità è rappresentata dall’apertura ai titoli rilasciati da qualsiasi Università in merito all’insegnamento della lingua italiana per discenti di lingua straniera (A23).
Infine, la nuova riforma delle classi di concorso interverrà anche sui titoli di accesso, prevedendo che, quando è indicata una specifica classe di laurea magistrale, rappresentano titoli di accesso alla c.d.c. anche la laurea specialistica e la laurea di vecchio ordinamento ad essa corrispondente, secondo le equiparazioni disposte dal decreto del 9 luglio 2009, ‘anche nel caso in cui tali lauree non siano espressamente menzionate nelle corrispondenti colonne’.