pensioni sindacati
Cartello stop

Nonostante si sia a lungo parlato di un possibile superamento della Legge Fornero sul fronte pensione, ad oggi non ci sarebbe stato ancora nessun sostanziale cambiamento. Secondo la CGIL la situazione sarebbe addirittura peggiorata. Gli italiani infatti lasciano il lavoro sempre più tardi e con assegni ridotti.

In pensione sempre più tardi e con assegni troppo bassi

La CGIL negli scorsi giorni ha manifestato il proprio disappunto per le scelte effettuate in questi anni dal Governo in ambito pensionistico. Secondo il sindacato, infatti, dopo tre leggi di bilancio l’Esecutivo non sarebbe stato ancora in grado di superare la Legge Fornero come promesso in campagna elettorale. Al contrario, avrebbe addirittura posticipato l’uscita dal mondo del lavoro per alcune categorie di dipendenti.

Le critiche della CGIL

Come anticipato, la CGIL ha evidenziato tutte le criticità dell’attuale sistema pensionistico ed ha messo in discussione le scelte fatte finora dal Governo. Secondo il sindacato, le condizioni dei lavoratori prossimi alla pensione sarebbero addirittura peggiorate. Vediamo le principali critiche mosse all’Esecutivo.

  • Azzerata la flessibilità in uscita nel 2024 (-15,7% delle pensioni anticipate rispetto al 2023).
  • Azzerata Opzione donna con un taglio del 70,92% delle domande del 2024 rispetto al 2023 (per il 2025 ci si aspetta una diminuzione ancora superiore).
  • Quota 103 prorogata con il ricalcolo contributivo, con un importante taglio sul calcolo della pensione.
  • Ape sociale prorogata con l’incremento dell’età da 63 a 63 anni e 5 mesi.
  • Dal 2030 per coloro che sono destinatari del sistema contributivo, viene innalzata a 3,2 volte l’assegno sociale la soglia per accedere al pensionamento anticipato a 64 anni.
  • Dal 1° gennaio 2025 le pensioni sono più basse con l’abbassamento dei coefficienti di trasformazione.
  • Nel 2027 il requisito per andare in pensione aumenterà di 3 mesi e nel 2029 di 2 mesi.
  • Tagli alle lavoratrici e ai lavoratori pubblici.
  • Confermati i tagli al calcolo delle pensioni anticipate dei dipendenti pubblici.
  • Trattenimento in servizio per i dipendenti pubblici fino a 70 anni.

Il sindacato denuncia inoltre i tagli alla perequazione per il 2023 e il 2024 che non saranno più recuperabili e la mancata lotta all’evasione fiscale e contributiva.