Uno dei temi più dibattuti, soprattutto sui social, è quello legato al calendario scolastico. Il gong di inizio anno suonerà a settembre in tutte le scuole d’Italia, con qualche giorno di differenza tra una regione e l’altra. Eppure, anche quest’estate non sono mancate le proposte di revisione del calendario, proponendo l’inizio delle lezioni ad ottobre. Ciò per contrastare il caldo torrido che presumibilmente si protrarrà almeno per tutto il mese di settembre, soprattutto nelle zone meridionali del Paese. Al contrario, nella quasi totalità dei cantoni della Svizzera è nel mese di agosto che è previsto il rientro sui banchi di scuola.
Il modello svizzero
Il modello svizzero è quello probabilmente più distante tra quelli europei rispetto al nostro, che si avvicina molto, invece, a quello spagnolo. Sebbene nella Confederazione Elvetica non tutti viaggino allo stesso ritmo (basti pensare che nel Ticino si inizierà il 2 settembre), la gran parte dei territori prevede il primo suono della campanella tra la settimana di Ferragosto e quella immediatamente successiva. Una pausa estiva ridotta, giustificata per evitare un eccessivo “rilassamento”, ma anche per venire incontro alle numerose pause didattiche spalmate durante l’anno.
Prendendo ad esempio il cantone di Zurigo, l’inizio delle lezioni è fissato per lunedì 19 agosto, con termine della scuola l’11 luglio 2025. Nel mezzo, però, vi sono le seguenti soste:
- Vacanze autunnali (5-20 ottobre)
- Vacanze invernali (21 dicembre-5 gennaio)
- Vacanze dello sport (10-23 febbraio 2025)
- Vacanze primaverili (18 aprile-4 maggio 2025)
- Vacanze estive (12 luglio-17 agosto 2025)
A ciò si aggiunge qualche data festiva isolata. Ovviamente, alcune date possono differire di qualche giorno, ma a grandi linee il sistema è quello esposto.
Il calendario scolastico italiano
Come ben sappiamo, invece, nel nostro Paese il calendario differisce su base regionale. Generalmente, però, l’inizio è fissato entro la seconda o al più la terza settimana di settembre con conclusione entro i primi dieci giorni di giugno. Le soste più importanti sono quella natalizia e pasquale, con qualche ponte previsto per le festività di Ognissanti e per il Carnevale. Oltre, naturalmente, a qualche altra festività isolata.
Risulta abbastanza evidente la differenza tra i due sistemi. La percezione è quella di una scuola italiana con troppe vacanze estive, ma a conti fatti il nostro Paese può vantare una numerosità di giorni scolastici altissima rispetto alla media europea. Proprio perché, durante l’anno, non vi sono soste così frequenti come nel modello svizzero. Anzi, come suggerito dal CNDDU in una proposta, si potrebbe pensare addirittura ad un inizio di anno scolastico ad ottobre, per motivi legati al clima.
Altri, al contrario, suggeriscono di avvicinarsi al sistema elvetico. Prevedere momenti di pausa con maggior frequenza potrebbe portare benefici all’apprendimento degli studenti e anche al reintegro delle energie psico-fisiche dei docenti. Il sistema italiano, infatti, non consente grandi strappi come detto sopra, provocando uno studio continuativo che si interrompe poi per circa tre mesi.
Se si iniziasse il 1° ottobre quando dovrebbe finire la scuola?
Le regioni italiane stilano il calendario sul territorio di propria competenza. Perfino gli stessi istituti possono muoversi in modo autonomo prevedendo qualche giorno di chiusura diverso tra di loro. C’è però un solo vincolo per tutti: il raggiungimento dei 200 giorni di scuola, necessari per ritenere valido l’anno scolastico. Evidente che, iniziando il 1° ottobre e mantenendo fisse le soste tradizionalmente previste, anche la fine delle lezioni dovrebbe essere posticipata.
Simuliamo un ipotetico inizio di anno scolastico il 1° ottobre 2024. Le soste previste dal calendario scolastico sarebbero le seguenti:
- Ponte Ognissanti (1-2 novembre 2024)
- Festività natalizie (23 dicembre-6 gennaio)
- Carnevale (3-5 marzo 2025)
- Festività pasquali (17-22 aprile 2025)
- Festa della Liberazione (25 aprile 2025)
- Festa dei lavoratori (1° maggio 2025)
- Festa della Repubblica (2 giugno 2025)
Senza aggiungere ulteriori ponti, il termine della scuola dovrebbe essere fissato al 20 giugno 2025. Ciò comporterebbe, ovviamente, anche lo slittamento degli esami di Stato e degli altri adempimenti. Il dibattito sul tema è aperto.