Lavorare nelle scuole situate in zone montane comporta sfide quotidiane, costi aggiuntivi e sacrifici che incidono sul personale docente e ATA. Secondo il sindacato Anief, è indispensabile riconoscere un’indennità economica per chi presta servizio in queste sedi disagevoli. Marcello Pacifico, presidente nazionale di Anief, ha dichiarato: “Chi opera in contesti territoriali difficili affronta maggiori spese e disagi significativi. Per questo, riteniamo che sia giunto il momento di istituire un’indennità di sede disagiata, estendendola anche al personale ATA, che percepisce stipendi tra i più bassi della pubblica amministrazione“.
Le difficoltà del lavoro scolastico nelle zone montane
Gli insegnanti e il personale ATA impiegati in scuole di montagna si trovano ad affrontare numerose problematiche che rendono indispensabile un intervento economico che possa compensare il disagio vissuto dai lavoratori della scuola., tra cui:
- Difficoltà di accesso alle scuole, dovute a condizioni climatiche avverse e infrastrutture spesso carenti.
- Maggiori costi di trasporto, che incidono in modo significativo sugli stipendi già contenuti del personale scolastico.
- Ritmi di lavoro più intensi, causati dalla necessità di operare in contesti con risorse limitate.
La proposta di Anief: un emendamento per riconoscere l’indennità
Per garantire un supporto al personale scolastico, Anief ha predisposto un emendamento da presentare ai decreti legge in corso di conversione parlamentare. L’obiettivo è ottenere:
- Il riconoscimento ufficiale della sede disagiata come parametro per l’assegnazione di un’indennità.
- Un contributo economico aggiuntivo per docenti e ATA che lavorano nelle scuole montane.
- Un coinvolgimento del Ministero dell’Economia per garantire le risorse necessarie.
Secondo Pacifico, “è fondamentale che il Ministero dell’Istruzione e quello dell’Economia riconoscano il surplus di impegno richiesto a questi lavoratori e agiscano di conseguenza“.