interpello
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Da quando è iniziato il nuovo anno scolastico si è passati rapidamente, in alcune province, dall’esaurimento delle graduatorie d’istituto all’avvio dell’interpello. A farla da padrone, per numero di avvisi, sono la scuola primaria e la scuola secondaria di I grado. Leggendo alcuni di questi interpelli si ritrovano, oltre ai requisiti specifici richiesti per la classe di concorso per la quale si ricercano supplenti, anche i requisiti aggiuntivi più svariati, tra cui la preferenza per coloro che hanno già lavorato presso l’istituto scolastico richiedente. Di seguito i dettagli.

Interpello: in quali requisiti ‘ulteriori’ ci si può imbattere

Se la Mad spesso è stata tacciata come strumento attraverso cui alcuni DS potevano assegnare la supplenza ad aspiranti che già conoscevano, senza utilizzare criteri meritocratici, spuntano alcune richieste in sede di interpello che potrebbero condurre alla stessa considerazione. Al di là di requisiti aggiuntivi rispetto al titolo di abilitazione all’insegnamento per la scuola primaria posto comune che, sembrano, a prima vista forse eccessivi (quali “utilizzo documentato delle nuove tecnologie nella didattica come monitor interattivi, document camera, kit per la robotica educativa“), compaiono anche requisiti ulteriori che contemplano, a titolo preferenziale, aver già svolto servizi d’insegnamento presso l’istituto scolastico che ha aperto l’interpello stesso. Si legge infatti ad esempio: “A parità di ordine di priorità, la supplenza sarà conferita all’aspirante che abbia già prestato servizi di insegnamento, preferibilmente presso l’istituto richiedente“.

Quest’ultima dicitura viene a volte lascia ‘vaga’, non specificando quando si deve aver già lavorato presso quella scuola, oppure viene precisato che la richiesta si fonda sull’esigenza di garantire continuità didattica, lasciando quindi evidentemente intendere di aver prestato servizio l’anno scolastico precedente (ammesso che si possa parlare di continuità didattica se la supplenza è stata svolta su classe diversa rispetto a quella in cui si è liberata la supplenza).