Ha generato polemiche e scontri la notizia del possibile slittamento dell’aggiornamento delle graduatorie ATA di terza fascia al 2025. Tutto è partito dalla dichiarazione di Ivana Barbacci, segretaria nazionale Cisl Scuola, che ha espresso l’intenzione di chiedere un posticipo al prossimo anno, sebbene l’aggiornamento dei citati elenchi sarebbe previsto nella primavera del corrente anno. Ha fatto eco anche CGIL Scuola, anch’essa favorevole allo slittamento. Di parere contrario invece UIL Scuola Rua. Ma i disaccordi non si sono fermati solo alle parti sociali, perchè anche all’interno dello stesso personale ATA si sono create divisioni tra chi auspica nel posticipo dell’aggiornamento e chi invece ritiene discriminante non rinnovare quest’anno l’aggiornamento. Vediamo di analizzare le ragioni delle varie ‘fazioni’.
Slittamento al 2025: le ragioni dei favorevoli
Il nodo principale che ha condotto a chiedere lo slittamento è il conseguimento del certificato internazionale di alfabetizzazione digitale, ora obbligatorio con la firma definitiva del CCNL Scuola 2019-21. Secondo CISL Scuola e CGIL Flc Scuola andrebbe concesso del tempo aggiuntivo per permettere di ottenere il relativo attestato. In questo senso anche l’emendamento, a firma Fratelli d’Italia, presentato al Decreto Milleproroghe. E non mancano anche pareri favorevoli all’interno del personale ATA, soprattutto da parte di chi confida, grazie allo slittamento di un anno, di maturare il punteggio necessario per entrare nel 2025 nelle graduatorie ATA 24 mesi.
Le ragioni degli sfavorevoli
Prevale invece il malcontento generale alla notizia di un eventuale posticipo dell’aggiornamento delle graduatorie ATA di terza fascia. La Uil Scuola Rua, in particolare, ha affermato nelle scorse ore: “è necessario avere tempi dilatati per l’acquisizione del titolo informatico senza, però, creare danno ai lavoratori che, legittimamente, intendono inserirsi per la prima volta, spostare la graduatoria in una provincia diversa o semplicemente aggiornare il proprio punteggio. La strada indicata dalla Uil Scuola è dunque quella di procedere con l’aggiornamento nel 2024, analogamente a quanto già previsto per il personale già inserito in graduatoria, includendo anche i “nuovi inserimenti” con la possibilità di conseguire la certificazione entro un anno dall’inserimento nelle graduatorie prevedendo un’apposita fase temporale di riapertura delle stesse.”
Non sono mancate anche petizioni avviate online in cui si richiede che venga mantenuto l’aggiornamento previsto questa primavera. Non dimentichiamo infatti che il personale ATA attende da 3 anni la riapertura delle graduatorie, e sarebbe penalizzante rinviare l’aggiornamento. Senza contare che, il certificato informatico non riguarda nemmeno tutti i profili ATA (i collaboratori scolastici infatti resterebbero esclusi dall’obbligo). E se andiamo a ritroso nel tempo, nel 2021 si era proceduto all’aggiornamento delle suddette graduatorie nonostante il periodo emergenziale caratterizzato dalla diffusione della pandemia.
L’auspicio resta dunque quello che venga trovata una soluzione che non penalizzi nessuna parte in causa, con riferimento a tutti i lavoratori ATA, a prescindere che debbano solo aggiornare o che debbano inserirsi ex novo.