Confermata anche per il 2024 l’isopensione, lo strumento previdenziale finalizzato ad incentivare l’uscita dei lavoratori più anziani a cui mancano al massimo 4 anni di lavoro al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata. Quali sono tutte le novità a riguardo.

Isopensione 2024: cos’è e come funziona

L’isopensione, la misura che mira ad incentivare l’esodo dei lavoratori più anziani cui mancano al massimo 4 anni alla pensione, è stata confermata ancora fino al 2026. Può essere utilizzata da imprese con più di 15 dipendenti e si fonda su un accordo tra Inps, sindacati dei lavoratori e azienda. I dipendenti possono usufruire dello scivolo pensionistico solo dopo aver firmato il suddetto accordo. L’azienda a questo punto è tenuta a versare un assegno ai lavoratori con un importo equivalente alla pensione per tutto il periodo di esodo. Fino al perfezionamento dei requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata.

Il datore di lavoro in seguito dovrà provvedere con la relativa copertura contributiva, ovvero la contribuzione correlata. Il valore dell’assegno è calcolato in base all’importo del trattamento pensionistico che dovrebbe essere erogato nel momento di accesso alla prestazione. Viene esclusa dal calcolo la contribuzione figurativa correlata che il datore di lavoro versa per il periodo di esodo. Nel concreto, quindi, l’assegno avrà un valore di poco inferiore a quello della pensione.

Chi può usufruire della misura

Possono accedere all’isopensione i lavoratori a cui mancano al massimo 4 anni alla pensione (7 anni dal 2018 al 2026) previa un accordo con l’azienda. È possibile usufruire dello scivolo massimo di 7 anni nel 2024 solo se il lavoratore ha 60 anni e 4 mesi di età e pertanto andrebbe a percepire la pensione di vecchiaia nel 2031 a 67 anni e 4 mesi. Si ricorda che questo strumento non può essere utilizzato per l’erogazione di Quota 103.