Può accadere che all’interno di una classe, oltre al docente di sostegno, possa essere prevista la figura dell’assistente all’autonomia e alla comunicazione. È ammessa la compresenza tra i due, ovviamente ben strutturata e delineata dal PEI. Il docente di sostegno, essendo contitolare della classe, è evidente che possa restare senza la presenza dell’assistente. Più di qualcuno nutre dei dubbi sul contrario. Può l’operatore socio-educativo restare in classe da solo senza la presenza del docente di sostegno?
L’assistente può restare in classe: nessun divieto in merito
L’assistente all’autonomia e alla comunicazione è una figura prevista dall’art. 13 c. 3 della legge n. 104/92. Mentre il docente di sostegno si occupa della parte didattica, egli assume il compito di mediatore. Facilita la comunicazione, l’apprendimento e l’integrazione dello studente. Va precisato che l’operatore socio-educativo è individuato dagli enti locali e solamente per le situazioni che lo richiedono.
Appurato ciò, nessuna norma a livello nazionale vieta all’assistente educativo di restare da solo senza il docente di sostegno. Attenzione, però: può assumere compiti di responsabilità e vigilanza solamente nei confronti dell’alunno con disabilità. Mai l’assistente all’autonomia e alla comunicazione può considerarsi responsabile della classe nella sua interezza. Questo può accadere in caso di assenza del docente curricolare. In questi casi, mentre il docente di sostegno è contitolare della classe, la figura dell’assistente si limita solamente all’alunno seguito. Tanto è vero che, in caso di assenza da scuola dell’alunno, l’assistente alla comunicazione non può restare a scuola in quanto la sua funzione è specificamente collegata allo studente. Al contrario del docente di sostegno, che invece svolge regolarmente il suo orario di servizio. Va inoltre rimarcato il fatto che l’assistente non ha alcun compito legato strettamente alla didattica.
A livello regionale e/o locale ci possono essere differenti disposizioni
Quanto detto vale a livello generale. Poi, territorialmente, quindi a livello regionale, locale o addirittura scolastico, possono esserci delle previsioni differenti. Questo perché la gestione degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione varia da regione a regione. Ma ciò sarebbe comunque alquanto discutibile, in quanto l’assistente ha un ruolo importante, che è quello di sostenere l’inclusione dell’alunno con disabilità. Anzi, in alcuni casi, e sarebbe auspicabile, è possibile creare una proficua collaborazione con i docenti curricolari. Non solo: l’assistente è anche componente del GLO (Gruppo di Lavoro Operativo), in cui può esporre le proprie considerazioni sulla situazione. E l’assistenza in classe può essere efficace anche se non vi è la presenza contemporanea del docente di sostegno.