Legge di Bilancio 2025
Legge di Bilancio 2025

Ieri, 23 dicembre, la legge di bilancio 2025 è arrivata in Senato. L’esame in seconda lettura del testo è praticamente blindato visti i tempi risicati. I senatori si rivedranno in Aula il 27 dicembre in tarda mattinata. Secondo fonti parlamentari il via libera finale potrebbe arrivare il 28 dicembre. Per la scuola sono molti gli aspetti che non sono stati presi in considerazione: su dove si è concentrato maggiormente il malcontento? Di seguito i dettagli.

Legge di bilancio, una corsa contro l’esercizio provvisorio

L’iter che porterà all’approvazione finale della legge di bilancio 2025 sembra avviarsi verso la fine. Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, venerdì 27 dicembre la commissione potrebbe chiudere i lavori senza affidare il mandato al relatore, lasciando direttamente alla maggioranza in Aula la possibilità di porre la questione di fiducia, in modo da far decadere gli innumerevoli emendamenti presentati dalle opposizioni (circa 800). Dal canto suo la maggioranza non ha presentato alcuna richiesta di modifica. Il via libera finale alla Manovra è atteso per sabato 28 dicembre.

Il testo blindato si è reso necessario per evitare l’esercizio provvisorio previsto dall’art 81 della Costituzione, che si attiverebbe se non fosse rispettata la scadenza del 31 dicembre e secondo il quale la spesa pubblica è permessa ‘per dodicesimi’, cioè si prende la previsione di spesa fatta dal governo nella legge di Bilancio dell’anno precedente e la si divide per 12 mesi. Il risultato rappresenta il tetto di spesa mensile per un massimo di 4 mesi, con uno stallo che potrebbe durare fino ad aprile dell’anno successivo. Questa situazione straordinaria impedirebbe al Governo ogni variazione di bilancio e potrebbe anche portare ad una crisi economica.

Manovra e scuola: il malcontento

In Manovra sul fronte scolastico troviamo l’assunzione a tempo indeterminato di 1.866 docenti di sostegno, con un aumento di 256 cattedre che costerà 25 milioni di euro. Viene incrementato anche l’organico degli uffici scolastici regionali di 101 unità e il taglio del personale ATA viene rinviato al 2026. Grande delusione ha destato invece il mancato ripristino dell’organico aggiuntivo ATA, la cui previsione a più riprese, nel corso dell’esame della Manovra, era apparsa e scomparsa, per poi svanire nel nulla senza alcuna spiegazione da parte della compagine politica di maggioranza.

Arriva poi un fondo da 10 milioni di euro, che salirà a 18,5 nel 2026, per garantire un servizio di sostegno psicologico a scuola, mentre mezzo milione viene stanziato per promuovere corsi dedicati all’educazione sessuale e affettiva

Un’altra grande assente nella legge di bilancio è l’assunzione degli idonei del primo concorso PNRR. L’emendamento presentato in merito è stato infatti rigettato, e al momento non sembrano esserci niente all”orizzonte che garantisca lo scorrimento di questi candidati che hanno superato le prove. Sembra però esserci in corso una trattativa con la Commissione Europea.

A destare malcontento in ambito statale infine sono le misure predisposte a favore delle scuole paritarie: sale infatti il tetto delle detrazioni per le rette per chi iscrive i figli presso questi istituti, passando da 800 a 1.000 euro. Sebbene poi sia saltato il ‘bonus paritarie’ sponsorizzato da Noi Moderati, che assegnava 1500 euro a famiglie con Isee sotto i 40mila euro, per gli istituti privati che accolgono alunni disabili arrivano ben 50 milioni di euro per l’anno 2025.