Lo scorso 28 dicembre è stata approvata definitivamente la legge di bilancio 2025 (L. n. 207/2024), in ritardo rispetto alla tabella di marcia inizialmente prefissata dal Governo, ma comunque entro i termini necessari per evitare un esercizio provvisorio. La Manovra Finanziaria 2025, del valore di 30 miliardi di euro, porta con sè molte importanti misure che toccano svariati settori, inclusa anche la scuola. Solo però una parte delle previsioni incluse sono entrate in vigore a tutti gli effetti dal 1° gennaio. Per la gran parte occorrerà darne attuazione. Nello specifico servono ben 103 decreti attuativi (contro i ‘soli’ 54 della precedente Manovra).
Legge di Bilancio 2025: cosa dovrà essere attuato
Ad essere già operative sono le disposizioni riguardanti la proroga del taglio del cuneo fiscale, la maxi-deduzione sulle nuove assunzioni a tempo indeterminato poste in essere da imprese e professionisti e la possibilità di anticipare la pensione a 64 anni, con il cumulo della previdenza obbligatoria con la previdenza complementare.
Il passaggio attuativo è invece previsto per la maggior parte delle misure. Ad esempio si attende il decreto del ministero dell’Economia che dovrà attuare la norma che introduce l’aliquota ridotta Ires (20% invece dell’ordinaria del 24) per le imprese che investono in beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati; e anche un decreto del ministro dell’Agricoltura, di concerto con quelli delle Imprese, del Lavoro e dell’Economia, che dovrà ripartire l’incremento di 500 milioni della dotazione del Fondo per l’acquisto dei beni di prima necessità.
Le misure per la scuola
Sul tema pensionistico, non emergono novità rilevanti, se non la possibilità di uscire dal lavoro pubblico a 70 anni. Previsto poi un incremento delle risorse per le scuole paritarie oltre all’estensione strutturale della carta del docente anche ai docenti precari con contratto al 31 agosto.
Tra le priorità contemplate nella legge di bilancio spiccano poi l’aumento delle risorse per il sostegno scolastico e l’investimento nelle discipline STEM, oltre ad un fondo di 10 milioni di euro per il sostegno psicologico nelle scuole, a supporto di studenti e studentesse in difficoltà.
Non scevri da critiche sono poi stati gli aumenti stipendiali previsti sempre in Manovra per docenti e ATA, giudicati su più fronti irrisori.