Sta facendo discutere in questi giorni la situazione legata agli insegnanti di sostegno e alla mancata concessione dei libri di testo cartacei. L’appello di una docente a La Nazione del 27 settembre ha riportato alla luce un tema su cui si dibatte spesso in ambito scolastico. I docenti di sostegno, infatti, non essendo curricolari, non ricevono il libro di testo cartaceo. E questo provoca disagi e malumori all’interno della categoria.
Libri di testo, l’appello di una docente di sostegno: “Non siamo prof di serie B”
“Insegnanti di sostegno considerati di serie B dalla maggior parte delle case editrici che s’interfacciano con le scuole”. Così apre l’appello una docente di un istituto comprensivo. La situazione è quella che si verifica frequentemente in molte scuole. Non avendo la titolarità di un insegnamento curricolare, ai docenti di sostegno viene al più riconosciuta la possibilità di avere un’edizione digitale dei libri di testo. L’assenza fisica dello strumento didattico considerato ancora oggi fondamentale per un corretto apprendimento, provoca rallentamenti e complicazioni. Diventa infatti difficile poter preparare del materiale utile.
Qualcuno obietta: il libro di testo può essere acquistato, magari utilizzando il bonus della Carta del Docente. Replica la medesima docente nell’articolo summenzionato: “Non è giusto perché siamo docenti come gli altri”. Nonostante la possibilità di utilizzare l’edizione digitale, infatti, è evidente come il libro di testo cartaceo abbia ancora un impatto notevole sul percorso di studio degli alunni.
Il Collegio Docenti delle singole scuole adotta i libri di testo. La delibera avviene nell’anno scolastico precedente rispetto a quello in cui si utilizzano materialmente i testi. Generalmente, quando si tratta di nuove adozioni, i rappresentanti delle case editrici propongono ai docenti delle discipline alle quali sono indirizzati i testi le diverse opzioni di acquisto. Dopo apposito confronto, il Collegio Docenti prende le decisioni. E a tal proposito, la richiesta dell’insegnante si rivolge proprio agli stessi colleghi di “materia”. “Adottate i libri ponendo però una clausola ai rappresentanti delle case editrici. Ossia che vengano consegnati anche agli insegnanti di sostegno. Senza esclusioni”.