Mancano ormai pochissime ore dalla chiusura della domanda di partecipazione al primo concorso del PNRR. Nel fine settimana aveva destato preoccupazione la questione del titolo di preferenza del ‘lodevole servizio’, a seguito della recente comunicazione del Ministero che stravolgeva l’interpretazione dominante. Molti aspiranti a seguito di questo ‘cambio di passo’ si sono chiesti quali potessero essere le conseguenze sulla partecipazione al concorso qualora la compilazione in merito a questo aspetto fosse stata contraria all’ultima informativa ministeriale. Nelle scorse ore è intervenuta FLC CGIL per fare il punto della situazione.
Lodevole servizio, gli ultimi aggiornamenti
Ripercorriamo la vicenda del lodevole servizio. Fino a poco prima dell’ultima comunicazione del Ministero l’opinione dominante era nel senso di flaggare il titolo di preferenza in questione qualora si fosse svolto almeno un anno di servizio senza demerito presso scuole statali. Questa interpretazione trovava fondamento nel DM n. 50 del 3 marzo 2021 che equiparava la preferenza Q (relativa al servizio senza demerito) al lodevole servizio, potendolo quindi dichiarare senza essere in possesso di un’attestazione da parte del dirigente scolastico.
Come abbiamo riportato pochi giorni fa, il Ministero ha ribaltato il tutto tramite una comunicazione, resa nota dal sindacato Adip Anief, in cui viene negata l’equiparazione tra servizio senza demerito e lodevole servizio, richiedendo di essere in possesso di apposita attestazione per poter flaggare il relativo titolo. A pochi giorni dalla chiusura della domanda di partecipazione questa informativa ha ovviamente destato il panico tra gli aspiranti, convinti di dover annullare l’istanza e inoltrarla nuovamente facendo affidamento sulla nuova versione del Mim.
I chiarimenti di FLC CGIL
In occasione della diretta tenutasi in data odierna da Orizzonte Scuola ha preso parte Manuela Pascarella (FLC CGIL) fornendo chiarimenti e rassicurazioni sulla questione del lodevole servizio. Intanto ha confermato la provenienza della comunicazione da parte del Mim, mettendo a tacere le voci che ne mettevano in dubbio l’esistenza e la veridicità. Ha però chiarito che trattandosi di una comunicazione non resa nota in maniera ufficiale da parte del Ministero, quindi non pubblicando la nota sul proprio sito né diffondendo apposita FAQ al riguardo, e fornendo questa informativa in maniera tardiva, non seguiranno conseguenze sulla domanda di partecipazione. La sindacalista ha anche aggiunto che sarà il Ministero a doversi assumere la responsabilità della confusione creata senza pregiudicare i partecipanti.
In definitiva gli aspiranti non dovranno temere ripercussioni sia che abbiano flaggato o meno la relativa voce. Siamo tra l’altro di fronte ad un titolo di preferenza che rileva solo ai fini di una situazione di parità di punteggio con altri candidati. E non può ritenersi dichiarazione mendace aver flaggato o meno il lodevole servizio.