Algoritmo GPS: con due sentenze consecutive del 16 gennaio 2024, il Tribunale di Roma, nella persona del Giudice Antonianna Colli della Seconda sezione lavoro, ha condannato il Ministero dell’Istruzione e del Merito al risarcimento di tutti gli stipendi non percepiti da parte di due docenti supplenti difesi dall’Avvocato Francesco Lione, i quali avevano visto risolversi anticipatamente ed ingiustamente il loro contratto di lavoro a tempo determinato nel dicembre del 2022; tale condanna non ha interessato i singoli Istituti scolastici che, pertanto, sono rimasti estranei al contenzioso.
La posizione del tribunale sull’algoritmo delle GPS
Il Tribunale ha colto l’occasione per prendere specifica posizione sul funzionamento del c.d. “Algoritmo”, utilizzato al fine di gestire lo scorrimento delle Graduatorie provinciali dei supplenti. La Sentenza consegue ad un precedente pronunciamento del medesimo Tribunale, Giudice Massimo Pagliarini, ottenuto dalla stessa difesa, che aveva anch’esso dichiarato l’illegittimità della risoluzione sofferta da un docente supplente, soffermandosi però esclusivamente sulla violazione contrattuale.
Nel dettaglio, le recentissime statuizioni del Tribunale afferiscono alla cattiva applicazione dell’art. 12 dell’Ordinanza Ministeriale n. 112 del 2022, che ben stabilisce il corretto funzionamento dell’”algoritmo”: la violazione di tale articolo è avvenuta proprio per mezzo di un errato utilizzo dello strumento informatico da parte dall’USR. Un errore dell’Ufficio che è costato lo scavalcamento in graduatoria dei docenti con punteggio più alto, i quali non hanno perciò potuto più insegnare per tutto il corso dell’anno scolastico.
‘Disaccantonamento’ di una procedura concorsuale straordinaria
Il Tribunale, inoltre, non si esime dal censurare l’operato dell’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio, il quale ha effettuato un’operazione di “disaccantonamento” delle cattedre precedentemente accantonate in funzione dello svolgimento di una procedura concorsuale straordinaria, senza coordinare tali accadimenti con il regolare scorrimento delle G.P.S. Ciò aveva comportato, in sostanza, un vero e proprio licenziamento in tronco di decine di insegnanti con contratto di supplenza annuale.
I pronunciamenti della giurisprudenza di merito romana rivestono fondamentale importanza nella difesa dei docenti precari, troppo spesso trascurati dagli ordinari strumenti di tutela del lavoro, permettendo a tutti coloro i quali hanno patito le medesime ingiustizie, e che agiscano in giudizio, di vedersi risarciti degli stipendi ingiustamente non percepiti.