Saranno 6 mila i collaboratori scolastici che si vedranno licenziare da martedì. Stiamo parlando dell’organico PNRR e Agenda Sud i cui contratti scadono il 15 aprile. L’emendamento al Decreto PNRR quater, dato ormai per certo fino a pochi giorni fa, e con cui si sarebbe disposta la proroga al 30 giugno del personale citato, è stato bocciato. I sindacati stanno chiedendo al Governo un intervento urgente, per non mettere anche in difficoltà le scuole che hanno necessità di questo personale ATA aggiuntivo e che da martedì non potranno garantire la prosecuzione dei progetti PNRR. A dirlo nelle scorse ore è stata anche Ivana Barbacci, segretaria generale della CISL Scuola.

“Il Governo faccia un ulteriore sforzo”

Mentre è stata accolta con favore l’approvazione dell’emendamento che consentirà le assunzioni dei docenti (in via residuale) dalle Gps I fascia sostegno, ha lasciato sconcertati la notizia della bocciatura della proposta di modifica al decreto PNRR quater che avrebbe consentito la proroga al 30 giugno dei collaboratori scolastici rientranti nei progetti PNRR e Agenda Sud. Ivana Barbacci (Cisl Scuola) nelle scorse ore ha fatto un appello: “Chiediamo al Governo di fare un ulteriore sforzo per non lasciare a casa 6.000 lavoratori che stanno svolgendo compiti importanti, di cui le scuole non possono fare a meno. Ce lo chiedono non solo gli interessati, che potrebbero in molti casi non avere neanche i requisiti per l’indennità di disoccupazione, ma i presidi, che da martedì senza questo personale non potranno più garantire la prosecuzione dei progetti PNRR”.

Da anni denunciamo l’insufficienza degli organici del personale ATA – sottolinea Ivana Barbacci – a fronte dalla crescente quantità e complessità delle esigenze cui le scuole devono far fronte: ecco perché i posti in più, prima legati all’emergenza Covid, oggi all’attuazione degli interventi del PNRR, sono essenziali perché coprono di fatto un fabbisogno che diversamente rimarrebbe insoddisfatto, compromettendo l’offerta di servizi all’utenza da parte degli istituti”.