Sono giornate decisive per il Governo, alle prese con la definizione della Manovra 2025. In base a quanto si apprende la Legge di Bilancio dovrebbe costare tra i 23 e i 25 miliardi di euro, di cui 9 in deficit. Il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha già anticipato che saranno necessari tagli per alcuni Ministeri, per cifre che si aggireranno intorno a circa 7 miliardi di euro. Vediamo di seguito cosa sappiamo ad oggi sul contenuto della Manovra.
Manovra 2025: i prossimi passaggi
Alle ore 20 di oggi, 15 ottobre 2024, il Governo ha convocato a sorpresa il Consiglio dei Ministri. Sul tavolo il disegno di legge per la Manovra 2025 (arrivato con una settimana d’anticipo) oltre al decreto fiscale collegato e il Documento programmatico di bilancio per l’UE, contenente le proiezioni delle principali entrate e uscite. Quest’ultimo dovrà essere poi nel breve termine notificato a Bruxelles, mentre la legge di bilancio dovrà essere trasmessa in Parlamento entro il 21 ottobre, dando inizio alla sessione di bilancio che quest’anno partirà dalla Camera dei deputati.
Cosa troveremo nella Legge di Bilancio 2025
La questione più delicata attiene il reperimento delle risorse senza aumentare il debito pubblico: si tratta di trovare circa 25 miliardi di euro. Tra le soluzioni prospettate ci sarebbero le tasse sugli extraprofitti delle banche, che però starebbe creando malcontento all’interno della stessa maggioranza. L’ipotesi quindi che potrebbe mettere tutti d’accordo, e che sarebbe la più auspicata dalle banche, potrebbe essere un intervento sulle imposte differite attive. Ulteriori risorse si reperirebbero poi dai tagli che Giorgetti sta pianificando sui ministeri e dalla parificazione delle accise sul gasolio con quelle sulla benzina.
Non sono previste nuove tasse ad aziende e cittadini. Al contrario il Governo Meloni vorrebbe proseguire sulla sua linea di aiuti alle famiglie con figli e con redditi medio-bassi. Altro aspetto certo dovrebbe essere la resa strutturale del taglio al cuneo fiscale e del sistema Irpef a 3 aliquote. Il Ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha poi comunicato che, nella Manovra 2025, ci saranno le risorse necessarie per il rinnovo dei contratti 2025/2027. Inoltre, si punta a potenziare il bonus Maroni, in modo da ‘premiare’ chi decide di rimanere al lavoro, nonostante sia in possesso dei requisiti per andare in pensione.
Rimanendo sul fronte pubblico il settore sanitario potrebbe ricevere nuove risorse, ipotizzabili intorno ai 3,2 miliardi di euro.
Le risorse in più sarebbero indirizzate ad una vasta campagna di assunzioni per medici e infermieri. Quanto a scuola e università nel prossimo anno si prospettano circa 100 milioni in meno (quasi 400 entro il 2026) sebbene Valditara, interpellato alla Camera mercoledì scorso, abbia espresso l’intenzione di voler incrementare le risorse destinate al settore dell’istruzione. Il Ministro aveva inoltre sottolineato l’impegno per le nuove assunzioni, ricordando l’obiettivo di 70.000 docenti da assumere tramite concorso, e la necessità di trovare soluzioni per gli idonei del concorso 2020, a rischio di perdere i finanziamenti del PNRR. Valditara, poi, ha ribadito il lungo periodo di stallo nei rinnovi contrattuali, durato 11 anni, e l’insufficienza del contratto del 2020, ribadendo l’impegno del governo per una nuova e più adeguata definizione contrattuale. Novità infine potrebbero arrivare sul fronte della carta del docente, per la quale Giuseppe Valditara avrebbe già richiesto i fondi al Mef per estenderla anche ai docenti precari.