In previsione della prossima manovra finanziaria, il Governo starebbe lavorando ad una nuova proposta di riforma delle pensioni che riguarda in particolare gli statali: l’ipotesi consisterebbe nel posticipare l’uscita dal lavoro a 70 anni d’età. Come funzionerebbe la misura? Sarebbe obbligatoria? Cosa contiene la bozza.
Manovra pensioni: statali al lavoro fino a 70 anni, l’ipotesi
Negli ultimi giorni si è parlato della possibilità di alzare l’età pensionabile per i dipendenti statali. Durante il vertice avvenuto ieri a Palazzo Chigi tra i leader della maggioranza e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti si sarebbe discusso di un possibile innalzamento a 70 anni dell’età pensionabile dei dipendenti della Pubblica Amministrazione, che in questo modo potrebbero decidere su base volontaria di rimanere al lavoro oltre i 67 anni per lo svolgimento di attività di tutoraggio e affiancamento.
Allo stesso tempo si rinuncerebbe all’assunzione di personale per lo stesso importo di spesa, ma nel limite del 10% delle facoltà assunzionali, con il beneficio di mantenere invariati i costi del lavoro delle amministrazioni e ridurre la spesa previdenziale. Questo è ciò che prevede al momento la bozza di articolo da inserire in manovra.
“È stata ribadita la volontà di proseguire nel solco di una politica di bilancio seria ed equilibrata, confermare quanto di buono è stato fatto e verificare cosa di nuovo può essere attuato concentrando tutte le risorse a disposizione sulle priorità già indicate (famiglie, imprese, giovani e natalità), mettendo definitivamente la parola fine alla stagione dei bonus che hanno dimostrato non produrre alcun risultato”. Si legge all’interno della nota congiunta diffusa dal centrodestra.
Pensioni e manovra
Al momento è difficile capire quale sarà sull’impatto economico del prolungamento dell’età pensionabile nella Pubblica Amministrazione. Ad ogni modo, la questione delle pensioni resta centrale nella messa a punto della prossima legge di bilancio. In particolare, rimane ancora da sciogliere il nodo della flessibilità con una possibile stretta sui tempi di pensionamento anticipato e la rivalutazione degli assegni rispetto all’inflazione.
“Discuteremo una manovra che non sarà lacrime e sangue ma non dovremo nemmeno sperperare denaro pubblico”. Ha dichiarato il leader di Forza Italia Antonio Tajani. “Il vero modo per combattere il debito pubblico è andare avanti con la crescita”. Ha aggiunto subito dopo. Nel frattempo, si attende la presentazione del Piano Strutturale di Bilancio a Bruxelles previsto per il prossimo 20 settembre.