Secondo quanto stabilito dal Consiglio di Stato il Cisia, il Consorzio Interuniversitario Sistemi Integrati per l’Accesso, e il Ministero dell’Università e della Ricerca dovranno consegnare le domande usate per il test d’ingresso di Medicina 2023. Come certamente ricorderete, lo scorso anno hanno fatto il loro debutto i cosiddetti TOLC-MED, le cui modalità di somministrazione hanno generato una serie di dubbi circa la validità stessa delle prove. Il Consiglio di Stato ha dunque respinto definitivamente l’appello proposto dal Cisia per contestare una sentenza favorevole agli studenti emessa dal Tar del Lazio lo scorso dicembre a seguito di un ricorso proposto dagli avvocati Santi Delia e Michele Bonetti.
Medicina 2023: il Cisia dovrà consegnare le domande del test
Il Cisia lo scorso dicembre aveva fatto appello contro la sentenza favorevole agli studenti emessa dal Tar del Lazio, negando l’accesso ai test e fornendo solo la possibilità di visionare le domande, in quanto riteneva fosse necessario mantenere segreta la banca dati con le domande somministrate nelle due sessioni della prova al fine di consentirne la ripetibilità. Una contraddizione messa in luce in primis dal Consiglio di Stato. “Il conflitto tra accesso e riservatezza non potrebbe giammai comporsi nel senso prospettato dal Cisia, in quanto limitare l’accesso alla mera visione del documento, con la giustificazione che ciò consentirebbe di non ‘svuotare’ il contenuto della banca dati appare una soluzione contraddittoria, oltre che inutile”.
Pertanto se “la salvaguardia della banca dati rappresenta certamente un bene-interesse meritevole di tutela”, la stessa deve essere perseguita “con mezzi adeguati e proporzionati rispetto al fine, in quanto anteporre tout court la segretezza dei dati in essa contenuti rispetto alla tutela delle esigenze difensive del candidato, costituisce una soluzione irragionevole sul piano logico, ancor prima che giuridico, e, comunque sia, non conforme all’espresso dettato normative”. Per questi motivi secondo gli avvocati Delia e Bonetti “il Cisia dovrà consegnare tutti i dati e tutta la documentazione atta a chiarire come quelle domande sono state equalizzate e che valore hanno complessivamente avuto nella graduatoria”. Finalmente, quindi, sarà possibile accertare quanti errori ci sono stati e come hanno influito sulla graduatoria.
I chiarimenti del Mur
Il Ministero dal canto suo ha voluto precisare di non essere in possesso della banca dati contenenti le domande dei TOLC-MED 2023, “la cui titolarità è in capo esclusivamente al Cisia”. La sentenza stando sempre a quanto comunicato dal Mur rafforzerebbe ulteriormente la decisione del ministro Anna Maria Bernini di svolgere il prossimo test d’ingresso di Medicina utilizzando quesiti presi da una banca dati aperta e pubblica.