medicina 2025
Stetoscopio e smartphone

Già da diversi mesi ed ancora di più con il via libera dalla Commissione del Senato al disegno di legge delega per la riforma del test d’ingresso di Medicina 2025 si è sentito parlare dell’introduzione di un semestre-filtro. Ma che cosa si intende esattamente? Come funzionerebbe la selezione al termine di questo periodo aperto a tutti?

Test ingresso Medicina 2025: cosa si intende per semestre-filtro

A partire dal prossimo anno o al più tardi dal 2026 tutti gli aspiranti camici bianchi andranno incontro ad una vera e propria riforma del numero chiuso. Coloro che aspirano ad iscriversi a Medicina potranno accedere liberamente ad un semestre-filtro aperto a tutti, senza selezione iniziale. Per perfezionare l’immatricolazione sarà dunque sufficiente pagare le tasse universitarie e frequentare le lezioni presso l’ateneo scelto.

L’obiettivo è di fatto quello di rendere il corso di laurea più inclusivo e di aumentare il numero di medici formati per rispondere alla crescente domanda di professionisti nel settore sanitario, stimata a 30.000 nuovi medici nei prossimi sette anni. Inoltre, punta a migliorare l’orientamento degli studenti già durante le scuole superiori, con percorsi formativi specifici. Tuttavia, ciò non significa che il percorso a Medicina diventerà del tutto privo di ostacoli. Anzi, è molto probabile che la concorrenza tra gli studenti si faccia via via più spietata e che si presentino ulteriori complicazioni, legate per esempio alla logistica e al personale universitario.

Come avverrà la selezione?

L’eliminazione del test d’ingresso iniziale a Medicina non equivarrà all’abolizione del numero chiuso. Durante il cosiddetto semestre-filtro gli studenti dovranno frequentare dei corsi caratterizzanti, i cui risultati saranno utilizzati per stilare una graduatoria di merito basata sui crediti formativi ottenuti ed indirizzare gli iscritti verso il percorso formativo più adatto alle loro esigenze.

Non tutti infatti accederanno al secondo semestre, ma solo coloro che avranno raggiunto una determinata posizione in classifica. Gli altri si vedranno comunque riconoscere i propri crediti, in modo tale da poter proseguire la carriera universitaria in altri percorsi di studio e non perdere il lavoro svolto fino a quel momento.