Lo sorso 23 gennaio si è svolto nella Commissione Istruzione del Senato il primo ciclo di audizioni sul numero chiuso a Medicina. Anche l’ANDU (Associazione Nazionale Docenti Universitari) è stata audita ed ha depositato un suo documento in merito. Adesso si attende che la Commissione si riunisca di nuovo il prossimo 15 febbraio per proseguire la discussione.

Numero chiuso a Medicina: a che punto siamo

Prosegue il dibattito sul numero chiuso a Medicina e sull’eliminazione del test d’ingresso inziale così come lo conosciamo. Al momento la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini sembrerebbe essere intenzionata ad introdurre un meccanismo di selezione basato sul modello francese, ma con un periodo filtro limitato per evitare che gli studenti perdano l’anno. “Quanto alle modalità per la selezione, occorre, al contempo, evitare il ricorso a test, prediligendo invece soluzioni mirate e a vocazione professionalizzante”. Pare quindi che la ministra condivida in linea di massima la soluzione proposta nel disegno legge n. 915, che prevede il mantenimento del numero chiuso con un test di tre materie dopo un semestre di corsi comuni. Una proposta già avanzata anche in passato.

La denuncia dell’ANDU

A proposito del disegno legge n. 915 anche l’Associazione Nazionale Docenti Universitari (ANDU) si è espressa in maniera sfavorevole, mettendo in evidenza gli effetti negativi che questa trasformazione avrebbe sull’organizzazione delle lezioni e sulla preparazione universitaria degli studenti di Medicina. A ciò si aggiunge inoltre il timore che possa essere approvata una “legge non prodotta realmente dal Parlamento, ma indotta dall’esterno”. Stando infatti a quanto spiegato dall’ANDU, finora nella Commissione non si sarebbe svolta alcuna discussione generale sul tema del numero chiuso, ma si sarebbe solo istituito un Comitato ristretto, le cui riunioni non sono pubbliche, e si starebbe prevedendo la delega al Governo di scrivere di fatto la norma.