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Il 26 novembre 2024 l’aula del Senato comincerà a discutere il Disegno di Legge sul numero chiuso a Medicina che, ricordiamo, prevede l’iscrizione aperta a tutti per il primo semestre, al termine del quale ci sarà un processo di selezione per decretare chi potrà proseguire gli studi. Inizialmente anche il PD sembrava essere allineato al modello simil-francese. Ora però, grazie alle criticità messe in evidenza anche dall’ANDU (Associazione Nazionale Docenti Universitari), sembrerebbe aver cambiato idea.

DDL sul numero chiuso a Medicina: la posizione del PD fino al 16/10

Il testo che sarà discusso in Aula il prossimo 26 novembre è stato approvato nella seduta del 16 ottobre 2024 dalla Commissione Cultura. Fino a quel momento tutti i Gruppi che la compongono hanno condiviso che si applicasse l’introduzione del semestre filtro come nel modello francese. Anche il DDL presentato dal PD lo scorso 30 gennaio, infatti, prevedeva di aprire le iscrizioni al primo anno di Medicina a tutti gli studenti interessati, i quali successivamente avrebbero potuto accedere al secondo anno soltanto con tutti i crediti formativi in regola e con la media più alta, fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Inoltre, proprio come il DDL approvato, la proposta del PD prevedeva l’organizzazione nell’ultimo anno di scuola secondaria di secondo grado di corsi di orientamento con tanto di tirocinio ‘sanitario’ in parallelo alla preparazione della maturità. Successivamente i Senatori del PD hanno presentato degli emendamenti al testo base ritenuti dall’ANDU perfino peggiorativi, in quanto chiedevano di estendere il periodo filtro da sei mesi ad un anno, al termine del quale sarebbe dovuto esserci un test nazionale per l’accesso.

La nuova posizione del PD

Marina Sereni, responsabile Salute e sanità nella segreteria del PD, e Alfredo D’Attorre, responsabile Università nella segreteria del PD, il 16 ottobre 2024 hanno scritto che “la maggioranza dà il via libera in Commissione al Senato a una finta abolizione del numero chiuso per l’accesso a Medicina. E poi: “Il numero chiuso resta, ma peggiorato, abbassando drasticamente la qualità della didattica nel primo semestre e facendo perdere un anno accademico alle migliaia di studenti che non potranno comunque iscriversi a Medicina dopo il primo semestre”. Tali dichiarazioni rivelerebbero un repentino cambio di posizione da parte del PD a proposito della riforma del numero chiuso.

Fino al 16 ottobre i Senatori del PD non avevano di fatto tenuto conto delle critiche al modello simil-francese espresse da anni dall’ANDU e riproposte anche nel corso delle Audizioni nella Commissione Cultura dalla stessa ANDU, dalla CRUI, dalle Organizzazioni degli studenti e anche dall’Addetta per la ricerca e l’insegnamento dell’Ambasciata di Francia in Italia. “Va certamente apprezzata quella che sembra essere la nuova posizione del PD che dovrebbe ora tradursi nella richiesta di ritiro del provvedimento che sarà discusso a breve nell’Aula del Senato”. Questo è quanto si aspetta l’ANDU alla luce delle nuove dichiarazioni degli esponenti del PD.