La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha dichiarato più volte di essere una grande fan di Michael Jackson. Durante il suo intervento al “Global Citizen Award 2024” dell’Atlantic Council, Meloni ha persino canticchiato il famoso brano Man in the Mirror, ricordando che il celebre cantante l’ha aiutata a imparare l’inglese. Non scherzava quando definiva Jackson “il suo professore d’inglese”, poiché ha ammesso di aver iniziato a cimentarsi con la lingua inglese proprio per capire il significato dei testi delle sue canzoni. Ma questo ci porta a una domanda fondamentale: perché molte persone, come la premier Meloni, trovano nella musica un aiuto prezioso per imparare l’inglese, mentre il sistema scolastico spesso fatica a fornire queste competenze?
Imparare l’inglese: la musica come strumento educativo
Imparare l’inglese attraverso la musica è un metodo efficace, specialmente perché permette di associare parole a emozioni e suoni. Le canzoni creano un’esperienza coinvolgente e memorabile che aiuta a interiorizzare vocaboli e strutture linguistiche. Tuttavia, questo solleva il problema della qualità dell’insegnamento linguistico nelle scuole. La domanda sorge spontanea: se la musica riesce a catturare l’attenzione degli studenti e a migliorare le loro competenze linguistiche, perché le scuole non riescono a fare lo stesso?
In molte realtà scolastiche, l’insegnamento dell’inglese è ancora legato a metodi tradizionali, poco interattivi e scollegati dagli interessi degli studenti. Invece di basarsi su contenuti coinvolgenti come la musica o i media, l’insegnamento spesso si limita alla grammatica e alla memorizzazione di regole. Il caso di Meloni dimostra come strumenti alternativi, come la musica, possano essere più efficaci per avvicinarsi a una lingua straniera.
E’ la scuola a doversi evolvere
Il sistema scolastico dovrebbe integrare nuovi strumenti, come le canzoni, che possono favorire un apprendimento naturale e divertente dell’inglese. È chiaro che i giovani apprendono più velocemente quando sono coinvolti emotivamente e mentalmente. E se Michael Jackson è stato il “professore d’inglese” di Giorgia Meloni, forse è tempo che la scuola segua lo stesso approccio per rendere l’apprendimento delle lingue più efficace e accessibile a tutti. La didattica deve evolversi insieme al mondo.