Mobilità docenti per l’anno scolastico 2024/25, fino al prossimo 16 marzo, secondo quanto disposto dall’Ordinanza e dalle procedure ministeriali che regolano la mobilità, sarà possibile presentare domanda di trasferimento e di passaggio professionale per gli aventi diritto. Purtroppo, non avranno la possibilità di fare domanda di trasferimento migliaia e migliaia di docenti. Tra coloro che non possono fare domanda di mobilità vi sono i docenti che, nell’anno scolastico 2022/23 o nel 2023/24, hanno ottenuto la titolarità su istituzione scolastica a seguito di domanda volontaria, sia territoriale che professionale, avendo espresso una richiesta puntuale di sede, a meno che non si rientri in uno dei casi previsti dall’integrazione del 21 febbraio.

Mobilità docenti, possibile indennizzo per i vincolati che lavorano fuori sede?

Alla domanda, ha risposto Attilio Varengo, segretario nazionale di Cisl Scuola, nel corso di un suo intervento in un question time organizzato da Orizzonte Scuola. ‘Le organizzazioni sindacali – ha esordito così l’esponente di Cisl Scuola – sono molto sensibili e non potrebbe essere altrimenti ad una situazione di questo genere, perché non è tanto una questione ideologica il fatto di volersi spostare da un posto per andarsene in un altro. Si tratta, soprattutto, di condizioni, innanzitutto, che impattano sul livello di vita familiare, questo è evidente, ma poi condizioni anche di carattere economico: il vivere fuori sede e dover pagare magari due affitti significa davvero mettere in condizioni di difficoltà lo stesso docente o il personale ATA che sappiamo possono contare su stipendi sicuramente non particolarmente elevati’.

‘Quindi noi – ha proseguito Attilio Varengo – in condizioni di contrattazione nazionale, abbiamo già previsto, per esempio, una piccola indennità di disagio per quegli assistenti tecnici del primo ciclo che sono a scavalco di diversi plessi, così, come in sede di contrattazione nazionale, potrà essere magari presa in considerazione la situazione di coloro che, in forza di immissioni in ruolo, possano trovarsi più o meno lontano dalla sede di casa. È evidente che è una situazione che deve trovare, che può trovare soddisfazione in sede di contratto. È altrettanto vero, sempre per dare le informazioni corrette, trattandosi di scelte contrattuali, se si soddisfa una certa cosa, i fondi vengono impiegati in un certo senso e non sono disponibili per incrementi stipendiali o per altre cose’.