Come sappiamo, lo scorso venerdì 17 maggio sono stati pubblicati gli esiti della mobilità 2024: purtroppo, moltissimi insegnanti non hanno ottenuto il trasferimento provinciale o interprovinciale o il passaggio di ruolo/cattedra richiesto e, in molti casi, tanto desiderato. In un comunicato, il sindacato Anief ha analizzato la situazione, sottolineando la necessità di cambiare regole e abolire i vincoli per permettere al personale scolastico di trasferirsi. 

Solo il 5% degli insegnanti ha ottenuto trasferimento alla mobilità 2024 

Il sindacato, infatti, ha così evidenziato: “Quest’anno sono appena 33mila i docenti che hanno chiesto e ottenuto di trasferirsi nella mobilità 2024: considerando che parliamo di una platea di quasi 800mila insegnanti, sono meno del 5% quelli che sono riusciti nel desiderio di cambiare scuola. Diverse decine di migliaia di docenti, invece, dovranno aspettare almeno il prossimo anno scolastico per riprovare a chiedere di partecipare alla mobilità scolastica. Se non cambieranno le regole è molto probabile che la loro istanza rimanga insoddisfatta anche nel 2025: chi continua a parlare di conferma delle regole e dei blocchi sulla mobilità non conosce evidentemente la scuola e quanta gente vi lavora”.

Occorre modificare il sistema delle aliquote 

“La verità – ha commentato oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Aneif – è che anche dopo questa percentuale residua di docenti che hanno chiesto e ottenuto di cambiare sede (poi ci sono altri 25mila insegnanti spostati di scuola, ma che non rientrano in questo discorso perché a seguito di domanda condizionata oppure d’ufficio o per passaggi di cattedra o di ruolo), sono comunque rimasti ben 60mila posti vacanti: è giunta l’ora, quindi, di cambiare le aliquote dei posti da assegnare per gli spostamenti di sede volontari, come pure di abolire i vincoli anche per neo-assunti e su sostegno”.

“Con la mobilità del corpo insegnante sul 100% dei posti vacanti e disponibili – ha spiegato il presidente Pacifico – moltissime delle domande non accolte andrebbero infatti a buon fine. Come sindacato Anief, dunque, alla riapertura del contratto integrativo triennale sulla mobilità chiederemo la modifiche delle aliquote, anche per garantire i passaggi di ruolo a chi sfa frequentando i corsi universitari al fine di conseguire una ulteriore abilitazione all’insegnamento”.