Mobilità scuola
Mobilità scuola

Nei giorni scorsi è continuato l’intenso confronto tra Amministrazioni e sigle sindacali sul rinnovo del CCNI che disciplinerà la mobilità 2025/28. Le intenzioni del Ministero erano quelle di concludere la trattativa entro questo mese di novembre, ma se in linea generale si va verso la chiusura con diversi nuovi inserimenti, rimangono sospesi alcuni punti che vedono contrapposte le posizioni delle parti al tavolo negoziale: in particolare, facciamo riferimento all’obbligo triennale di permanenza per i docenti neo-assunti e alla revisione della tabella di valutazione dei titoli. Di seguito il punto della questione sui punti critici da risolvere. 

Ancora ci saranno vincoli di permanenza per la mobilità 2025/28?

La trattativa per il rinnovo del CCNI mobilità 2025/28 si è boccata sul nodo critico riguardante il vincolo di permanenza su sede per tre anni. Il sindacato FLC CGIL ha ribadito il principio che le tutele genitoriali e di cura previste dal CCNL 2019-2021 hanno limitato in modo decisivo la norma in vigore attenuandone l’impatto e che servirebbe un atto decisionale forte per arrivare ad un suo definitivo superamento

Il Ministero ha risposto che la legge non può essere modificata dal contratto e lo spazio di conciliazione è quello rappresentato dalle deroghe. Su queste, il sindacato ha spinto per una maggiore apertura per l’età dei figli e sui genitori ultra-sessantacinquenni ma l’amministrazione, preso atto della proposta, si è riservata uno “step” di confronto con il livello politico.

Punteggio aggiuntivo per docenti tutor e orientatori? 

Simile anche l’esito riguardante l’integrazione alla tabella per le voci di tutor e orientatore, con l’attribuzione di un punteggio rilevante e specifico a coloro che, formati, hanno assunto la funzione dall’a.s. 2023/2024. Per la FLC CGIL si tratta di una voce del tutto estranea alle operazioni di mobilità e già retribuita come incarico; è un servizio a cui non accedono tutti che, al massimo, può caratterizzare il curriculum professionale, ma non certo da riconoscere ai fini di un trasferimento.

Sul tavolo anche il punteggio per il servizio continuativo nelle scuole caratterizzate da dispersione scolastica e abbandono precoce delle otto regioni di Agenda Sud.