Oggi, martedì 20 febbraio, alle ore 14, ci sarà un incontro tra Amministrazione e organizzazioni sindacali in merito alla mobilità docenti 2024: a breve l’ordinanza ministeriale disciplinerà i movimenti per il prossimo anno scolastico 2024/25, indicando date e tempi della proedura. Questi avverranno in tre fasi distinte: vediamo qui di seguito quali sono e in che ordine avverranno le operazioni.
Le fasi della mobilità docenti
Il CCNI 2022/25 mantiene le tre fasi che, da sempre, caratterizzano la mobilità docenti: comunale, provinciale, interprovinciale/professionale. Nella I fase avvengono i trasferimenti all’interno del comune, nella II fase i movimenti tra comuni della stessa provincia e da posto comune a sostegno (e viceversa). La III fase si occupa della mobilità territoriale interprovinciale e di quella professionale. Le prime due fasi non alterano il numero delle disponibilità dei posti; invece, per l’ultima fase, i posti disponibili possono variare.
Il trasferimento da posto di sostegno a posto comune (e viceversa) avviene nella seconda fase della mobilità docenti 2024 anche per le scuole che appartengono allo stesso comune di titolarità. Se nell’ordine di preferenza il docente richiede sia posti comuni che posti di sostegno, le preferenze relative a scuole o a distretti sub comunali del comune di titolarità verranno esaminate, nella fase I, solo in base alla tipologia di posto di titolarità occupato.
L’ordine delle operazioni
L’ordine delle operazioni è precisato nell’Allegato 1 del CCNI per il personale docente: i movimenti sono preceduti dall’indicazione puntuale delle operazioni propedeutiche, che gli uffici devono eseguire manualmente prima dell’avvio delle procedure di mobilità con il sistema informativo. Ricordiamo che queste operazioni si occupano della sistemazione dei titolari delle scuole oggetto di dimensionamento, dell’assegnazione della titolarità ai docenti che rientrano dal collocamento fuori ruolo, dei passaggi dei docenti alle scuole carcerarie (con domanda cartacea), dell’assegnazione della sede al personale oggetto di provvedimenti dell’autorità giudiziaria, delle restituzioni ai ruoli di provenienza, delle rettifiche di titolarità.