È stata siglata ieri l’ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI) per la ripartizione delle risorse del Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (MOF) per l’anno scolastico 2024/2025. Questo accordo, frutto di un lungo dialogo tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MiM) e le principali sigle sindacali della scuola, ha suscitato pareri contrastanti, mettendo in luce punti di convergenza e di dissenso.
MOF 2024/25: le risorse stanziate e le posizioni sindacali
La trattativa sul MOF 2024/25 ha visto il Ministero, rappresentato dal Capo Dipartimento Jacopo Greco, illustrare le modifiche al testo del CCNI, compreso l’uso di 31 milioni di euro di economie per risolvere questioni pendenti, come:
- incrementare il fondo per gli incarichi specifici ATA;
- incrementare l’indennità parte variabile per i Direttori SGA;
- assegnare una somma una tantum per il personale ATA destinatario dell’art. 54 c.4 del CCNL 2019/21;
- incrementare il fondo per la valorizzazione professionale docenti con riferimento alla continuità didattica;
- riconoscere le indennità di servizio nelle piccole isole per il personale ATA;
- dare soluzione al riconoscimento degli arretrati relativi alla indennità di parte fissa degli assistenti amministrativi che svolgono funzioni superiori in sostituzione di DSGA titolari;
- riconoscere il compenso dovuto ai DSGA reggenti negli anni 2021/22 – 2022/2023 – 2023/2024.
Tra le principali novità, uno stanziamento di 20 milioni per la continuità didattica. Questo fondo garantirà ai docenti con almeno tre anni di servizio nella stessa scuola con particolari valori di disagio economico e sociale un compenso di circa 900 euro lordi. Tuttavia, su questo punto, il sindacato Anief, seppure favorevole all’accordo, ha sottolineato la necessità di estendere tali benefici anche al personale ATA.
In aggiunta, è stato previsto un fondo di 30 milioni per la formazione del personale scolastico, non destinato alla contrattazione di istituto. Altri 34,6 milioni per incarichi specifici, con particolare attenzione al personale impegnato nell’assistenza agli alunni disabili e alle pratiche amministrative più complesse. Tuttavia, il finanziamento di 6,7 milioni per l’indennità di direzione dei Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA) è stato giudicato insufficiente da Anief, che ne aveva richiesti 12 milioni.
Le critiche della federazione Gilda-Unams
Non tutti i sindacati hanno accolto con favore l’ipotesi di accordo. La federazione Gilda-Unams ha deciso di non firmare, criticando fortemente la distribuzione dei fondi del FMOF. Tra le principali lamentele, la richiesta non accolta di suddividere le risorse tra docenti e personale ATA, così come l’inadeguatezza degli stanziamenti per il primo ciclo, che ha portato a un aumento inferiore al 5%, contro il 10% previsto dal CCNL.
Gilda-Unams ha inoltre denunciato la scarsa attenzione riservata ai corsi di recupero e potenziamento, che secondo il sindacato avrebbero dovuto ricevere maggiori finanziamenti. La federazione ha sottolineato come, senza un adeguato aumento delle risorse, molti lavoratori rischiano di prestare servizio senza una retribuzione congrua o, nel peggiore dei casi, con compensi forfettari