Nessuna discriminazione tra docenti di ruolo e docenti precari, il Tribunale di Vicenza ha accolto un ricorso presentato da un’insegnante che, dopo aver svolto 4 supplenze annuali tra il 2019 e il 2023, ha rivendicato il proprio diritto al bonus da 500 euro per la sua formazione e l’aggiornamento professionale. Continuano ad arrivare, quindi, dai Tribunali di tutta Italia sentenze a favore del riconoscimento della Carta del docente anche al personale docente precario.
Sentenza del Tribunale di Vicenza, ‘la Carta del Docente dev’essere riconosciuta anche ai precari’
Il giudice del Tribunale veneto ha accolto il ricorso patrocinato dai legali Anief, condannando il Ministero dell’Istruzione e del Merito a costituire in favore della parte ricorrente, la Carta del Docente per l’aggiornamento e la formazione professionale di cui all’articolo 1, comma 121 della legge N. 107/2015, con accredito/assegnazione di un importo pari a complessivi 2.000 euro da spendersi non oltre il 24esimo mese decorrente dalla data di costituzione della carta stessa. Inoltre, il Ministero è stato condannato alla refusione delle spese di lite in favore della parte ricorrente (600 euro) oltre alle altre spese generali.
Anief, in una nota informativa, sottolinea come i Paesi europei non possano continuare in questa condotta che discrimina i lavoratori a tempo determinato. Il Tribunale di Vicenza ha sottolineato, con la suddetta sentenza, che il docente precario è “comparabile” al collega di ruolo: pertanto, negare la Carta del Docente annuale sarebbe certamente discriminante. I docenti precari, infatti, svolgono una prestazione pienamente comparabile a quella dei colleghi di ruolo: di conseguenza, devono ricevere analogo trattamento.