Se da un lato c’è attesa per l’avvio in tutte le province delle nomine da Gps, iniziate ufficialmente ieri e proseguite nella giornata di oggi, non mancano anche alcuni interrogativi da parte degli aspiranti su come potersi comportare in alcune eventualità. Per i motivi più svariati infatti un docente potrebbe ritrovarsi a ricevere un incarico di supplenza per poi non potere a tutti gli effetti svolgere il servizio. Nell’ipotesi di poter, nei mesi successivi, rientrare l’unica soluzione consiste nella richiesta dell’aspettativa non retribuita, un ‘escamotage’ per non perdere la cattedra (che sia indifferentemente al 30 giugno o 31 agosto). Vediamo di seguito come funziona.
Aspettativa non retribuita, come funziona
Prima di poter richiedere l’aspettativa non retribuita il docente, che ha ricevuto la nomina da Gps, deve necessariamente firmare la presa di servizio, l’atto con cui inizia il rapporto di lavoro con l’istituzione scolastica assegnata. La richiesta andrà indirizzata al Dirigente Scolastico e potrà essere distribuita in periodi frazionati o in modo continuativo. Nel caso in cui sia frazionata, non può estendersi per più di 2 anni e mezzo nell’arco di 5 anni. Se invece è richiesta senza soluzione di continuità, la sua durata massima è limitata a 1 anno. Va poi precisato che una volta ripreso il servizio dopo un periodo di aspettativa, non è possibile avanzare una nuova richiesta di aspettativa prima che siano trascorsi almeno 6 mesi di servizio continuativo.
Le motivazioni da allegare alla richiesta, senza che siano necessariamente specificate nel dettaglio, sono:
- motivi di studio;
- motivi personali;
- motivi familiari;
- motivi di lavoro.
Ipoteticamente è possibile, ad esempio, richiedere un periodo di aspettativa non retribuita per iscriversi a un corso universitario o di specializzazione, o semplicemente per prendersi un anno sabbatico. Nel caso invece dei motivi di lavoro è possibile intraprendere una nuova esperienza lavorativa, come ad esempio superare un periodo di prova in un nuovo impiego, senza la necessità di dimettersi. Le motivazioni legate a questa casistica vanno specificate al DS a differenza delle altre.
Cosa succede durante questo periodo di ‘stop’
Durante il periodo di aspettativa, il dipendente non percepisce alcuna retribuzione. In conseguenza di ciò, durante questo periodo, l’anzianità di servizio non verrà conteggiata ai fini della determinazione degli aumenti salariali periodici, né avrà impatto sulla previdenza (dal momento che non si maturano contributi in questo periodo) o sulla maturazione dei giorni di ferie, della tredicesima mensilità e delle festività. Per tutti questi motivi nel momento in cui si decide di chiedere l’aspettativa non retribuita occorre tenere presente anche di questi aspetti.