La manovra di bilancio 2024 include la prima fase della Riforma fiscale, che entrerà in vigore il 1 gennaio 2024. Le principali modifiche riguardano l’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), che verrà semplificata passando da quattro a tre aliquote. Inoltre, le detrazioni fiscali saranno ridotte per i contribuenti con reddito superiore a 50.000 euro. Vediamo quali cambiamenti sono previsti e come questi influiranno sugli stipendi con degli esempi tipo.

Nuove aliquote Irpef e altre novità previste dalla riforma fiscale

L’elenco di seguito illustra le aliquote IRPEF per il 2023, mentre quello successivo le aliquote Irpef per il 2024 come deciso nella legge di Bilancio:

2023

  • Fino a 15.000 euro: 23%
  • Oltre 15.000 euro fino a 28.000 euro: 25%
  • Oltre 28.000 euro fino a 50.000 euro: 35%
  • Oltre 50.000 euro: 43%

2024

  • Fino a 28.000 euro: 23%
  • Oltre 28.000 euro fino a 50.000 euro: 35%
  • Oltre 50.000 euro: 43%

La NO TAX-AREA, ossia la soglia di reddito al di sotto della quale l’imposta dovuta è pari a zero, aumenterà da 8.145 euro nel 2023 a 8.500 euro nel 2024. Le detrazioni fiscali saranno ridotte per i contribuenti con reddito superiore a 50.000 euro, introducendo una franchigia di 260 euro. Questi contribuenti potranno detrarre dall’imposta lorda solo la parte eccedente tale franchigia. Gli effetti sulla busta paga varieranno a seconda del livello di reddito e del tipo di lavoro dei contribuenti. In generale, i lavoratori dipendenti e autonomi con redditi medi e bassi saranno coloro che beneficeranno delle novità, grazie alla riduzione dell’aliquota IRPEF sul secondo scaglione. Al contrario, i contribuenti con redditi più alti subiranno il taglio delle detrazioni fiscali e non beneficeranno dell’accorpamento del primo scaglione.

Esempi di reddito ed effetti

Gli effetti delle nuove aliquote IRPEF varieranno a seconda del livello di reddito e del tipo di lavoro dei contribuenti. In generale possiamo affermare che i più avvantaggiati saranno i lavoratori dipendenti e autonomi con redditi medi e bassi, per via della riduzione dell’aliquota IRPEF sul secondo scaglione. I più penalizzati saranno i contribuenti con redditi più alti, che subiranno il taglio delle detrazioni fiscali e non beneficeranno dell’accorpamento del primo scaglione. Di seguito sono riportati alcuni esempi illustrativi e bisogna tenere a mente che gli effetti delle nuove aliquote IRPEF possono variare in base alle specifiche circostanze fiscali individuali.

  1. Lavoratori dipendenti con reddito medio: Un lavoratore dipendente con reddito di 25.000 euro all’anno vedrà una riduzione dell’aliquota fiscale, passando dal 25% al 23%. Ciò si tradurrà in un risparmio annuo.
  2. Lavoratori autonomi con reddito basso: Un lavoratore autonomo con un reddito di 15.000 euro all’anno beneficerà dell’aliquota del 23%, per cui non vedrà nessun effetto a favore.
  3. Contribuenti ad alto reddito: I contribuenti con un reddito superiore a 50.000 euro all’anno subiranno una riduzione delle detrazioni fiscali. Ad esempio, un contribuente con un reddito di 70.000 euro all’anno vedrà una riduzione delle detrazioni di circa 520 euro all’anno, a causa dell’introduzione della franchigia di 260 euro.