Novità in arrivo per gli insegnanti di sostegno e l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità. Il recente Decreto 71 del 31 maggio 2024 ha introdotto cambiamenti nei percorsi formativi per i docenti di sostegno, sollevando preoccupazioni riguardo alla qualità dell’insegnamento e all’inclusione scolastica. Esaminiamo in dettaglio il contenuto del Decreto e le sue implicazioni.
Insegnanti di sostegno, contenuti del Decreto 71
Il Decreto 71 è stato promulgato con l’obiettivo di affrontare la carenza di insegnanti specializzati su sostegno. Da anni si parla della carenza di docenti e questo sembra essere un passo in avanti per risolvere il problema. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha stabilito che i nuovi Tirocini Formativi Attivi (TFA) per il sostegno agli alunni con disabilità richiedano solo 30 crediti formativi, dimezzando così il numero di crediti rispetto ai percorsi standard di 60 CFU previsti dal DM 30 settembre 2011. I nuovi TFA ridotti sono destinati a due categorie specifiche:
- Insegnanti con tre anni di esperienza nel sostegno: Questa misura permette a docenti già operanti nel campo di ottenere una qualifica formale con un impegno ridotto.
- Docenti con titoli di specializzazione esteri non riconosciuti in Italia: Questa categoria potrà convertire i propri titoli esteri attraverso un percorso semplificato.
Secondo i dati del Ministero, queste modifiche interesseranno circa 83.043 persone. Tuttavia, le riduzioni nei requisiti formativi hanno sollevato numerose critiche da parte degli esperti di inclusione scolastica e didattica speciale.
Testo del decreto
“Per sopperire all’attuale fabbisogno di docenti di sostegno, in via straordinaria e transitoria, in aggiunta ai percorsi di specializzazione sul sostegno, che in base alla normativa vigente rimangono affidati ordinariamente alle università, la specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità si consegue, fino al 31 dicembre 2025, con il superamento dei percorsi di formazione attivati dall’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa (INDIRE) di cui all’articolo 19, comma 1, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111.
L’offerta formativa dei percorsi di cui al presente comma prevede il conseguimento di almeno trenta crediti formativi. Le università possono, in ogni caso, attivare i percorsi di cui al presente comma autonomamente o in convenzione con l’INDIRE.”
Possibili implicazioni per gli alunni con disabilità
Tra le principali critiche mosse, c’è il fatto che la riduzione dei crediti formativi comporta una formazione meno curata per i futuri insegnanti di sostegno. La mancanza di prove d’ingresso e l’erogazione dei corsi principalmente online sollevano dubbi sulla preparazione pratica e teorica dei docenti, che si troveranno ad affrontare situazioni complesse in classe. Una formazione superficiale rischia di compromettere l’efficacia degli interventi educativi personalizzati, aumentando il rischio di esclusione per gli studenti con disabilità.
I maggiori esperti di inclusione scolastica, come Dario Ianes e Lucio Cottini, hanno espresso preoccupazioni significative riguardo alle modifiche introdotte dal Decreto 71. Essi sottolineano come la riduzione dei requisiti formativi possa indebolire la qualità dell’istruzione e dell’inclusione scolastica in Italia.
Le richieste del Collettivo Docenti di Sostegno
In risposta al Decreto 71, il Collettivo Docenti di Sostegno è sceso in piazza e ha formulato alcune richieste/proposte al Ministero dell’Istruzione e del Merito:
- Creazione di una graduatoria ad esaurimento: Questa graduatoria dovrebbe includere coloro che hanno completato il Corso di Specializzazione ai sensi del DM 30 settembre 2011 (60 CFU).
- Inserimento in coda nelle graduatorie provinciali per supplenze (GPS): I docenti con titoli esteri non riconosciuti dovrebbero essere inseriti in coda nelle GPS, per evitare che scavalchino chi ha ottenuto la qualifica attraverso i percorsi tradizionali.