NASpI
NASpI

NASpI, con la Legge di Bilancio 2025 arrivano novità di particolare rilievo per quanto riguarda l’indennità di disoccupazione. La Manovra finanziaria, infatti, ha introdotto alcune modifiche significative ai requisiti per accedere alla NASpI, con l’obiettivo di ridurre eventuali abusi legati all’indennità di disoccupazione.

NASpI 2025, le principali novità

Dal 1° gennaio 2025, sono in vigore nuove disposizioni per accedere alla NASpI, che interessano in particolare i lavoratori licenziati dopo aver cambiato volontariamente occupazione. La NASpI è un sostegno economico per chi perde il lavoro in modo involontario, erogato su richiesta del lavoratore subordinato che soddisfi specifici requisiti. Per ottenere l’indennità è necessario essere disoccupati in modo non volontario, ad eccezione di alcuni casi come le dimissioni per giusta causa. Inoltre, bisogna aver accumulato almeno 13 settimane di contributi nei quattro anni precedenti il periodo di disoccupazione.

Cosa cambia da gennaio 2025

Fino al 31 dicembre 2024, per accedere alla NASpI era necessario soddisfare determinati requisiti, tra cui la perdita involontaria del lavoro (ad esempio, licenziamento o dimissioni per giusta causa) e almeno 13 settimane di contributi versati nei quattro anni precedenti la richiesta di disoccupazione. L’articolo 1, comma 171, della Legge 207/2024, introduce una nuova disposizione pensata per contrastare una pratica diffusa volta a eludere il pagamento del cosiddetto “ticket NASpI“.

Il ticket NASpI

Come specificato nel messaggio INPS N. 531 del 7 febbraio 2024, il ticket NASpI corrisponde al 41% del massimale NASpI per ogni anno di anzianità aziendale nei tre anni precedenti il termine del rapporto di lavoro. Nel 2024, il massimale NASpI era fissato a 1550,42 euro. Di conseguenza, il 41% di tale importo equivale a 635,67 euro l’anno. Considerando i tre anni di anzianità, il contributo massimo ammonta a 1907,01 euro.

Il calcolo del ticket si basa sull’anzianità aziendale in mesi, includendo i periodi superiori a 15 giorni. La quota mensile corrisponde a 52,97 euro (ossia 635,67 euro divisi per 12). Il pagamento è dovuto indipendentemente dal tipo di contratto, sia esso a tempo pieno o parziale. Il cambiamento mira a rafforzare il legame tra il diritto alla NASpI e i contributi effettivamente versati, oltre a prevenire comportamenti opportunistici, come accordi tra lavoratori e datori di lavoro per ottenere il beneficio tramite assunzioni e licenziamenti di breve durata.