Il DDL per la riforma del numero chiuso a Medicina e Veterinaria ha ricevuto il nulla osta da parte del Senato, ora la discussione passa alla Camera, per questo l’ANDU (Associazione Nazionale Docenti Universitari) ha espresso un nuovo appello ai deputati, affinché venga bocciato il meccanismo del semestre-filtro.
Numero chiuso Medicina: il DDL sulla Riforma passa dal Senato alla Camera
Come riportato in precedenza, il DDL per la riforma del numero chiuso a Medicina con l’introduzione del semestre-filtro ispirato al modello francese è stato approvato dal Senato. Tuttavia, ci sarebbero ancora parecchie perplessità in merito da parte della comunità accademica. Per prima l’Associazione Nazionale Docenti Universitari (ANDU), che ha denunciato una serie di problematiche, fra cui l’espulsione ogni anno di almeno 45.000 studenti ai quali sarà impedito di accedere a Medicina, con gravissimo danno anche economico per i diretti interessati, le loro famiglie e l’Università.
Nel suo intervento in Senato dello scorso 26 novembre l’ANDU aveva sottolineato ancora una volta come il sistema di selezione proposto nel DDL si sia già rivelato disastroso in Francia. Lo stesso Emmanuel Macron nel 2019 lo aveva definito “obsoleto”, “ingiusto” ed “inefficace”. Nel medesimo intervento l’ANDU ha poi attaccato l’opposizione che ha proposto, a suo dire, soltanto delle controproposte peggiorative. Ad eccezione dei Senatori di AVS, che si sono sempre espressi apertamente contro il numero chiuso.
L’appello ANDU ai deputati
Dopo aver ricevuto l’approvazione da parte del Senato, ora il provvedimento sarà esaminato dalla Camera. Pertanto l’ANDU chiede ai deputati di approfondire seriamente la problematica del numero chiuso e di leggere la documentazione, le analisi e le proposte riportate sul suo sito Internet per superare il numero chiuso e, in particolare, la proposta alternativa al modello francese.
A tal proposito, da oltre 4 anni e mezzo l’ANDU propone di superare gradualmente il numero chiuso attraverso l’approvazione di un piano che preveda l’aumento progressivo degli ingressi al primo anno di Medicina, adeguando le strutture e il personale e sostituendo nel frattempo ogni selezione con il sorteggio. Un sistema semplice, immediato, non costoso e inattaccabile dai ricorsi, già impiegato anche in Olanda.