L’Associazione Nazionale Docenti Universitari (ANDU) è tornata a parlare di numero chiuso e modalità di accesso alla facoltà di Medicina, mettendo a confronto il meccanismo del test d’ingresso con quello del sorteggio su cui è basato il modello olandese.

Numero chiuso Medicina, test d’ingresso o sorteggio: la nota ANDU

Dopo essersi espressa negativamente sul modello simil-francese per l’accesso a Medicina, l’ANDU è tornata a mettere in evidenza le lacune dei vari test d’ingresso applicati negli ultimi anni, definendoli nel complesso “mal preparati, mal gestiti, inaffidabili, esposti ai ricorsi, discriminanti, distraenti dallo studio proprio delle scuole superiori”. Una posizione condivisa almeno in parte anche dal Ministero dell’Università e della Ricerca che starebbe correndo ai ripari per trovare una valida alternativa al test. Tuttavia, secondo l’Associazione, “prima di cercare nuove modalità di prove inattendibili e costose per applicare comunque il numero chiuso”, bisognerebbe riflettere sui risultati emersi da un’indagine scientifica a proposito del meccanismo del sorteggio utilizzato come modalità di accesso a Medicina nei Paesi Bassi.

Lo studio scientifico

All’interno dello studio pubblicato sul Journal of Graduate Medical Education, un gruppo di ricercatori olandesi ha paragonato varie procedure di selezione per l’accesso a Medicina ad una specie di sorteggio o di lotteria ponderata. Un meccanismo che i Paesi Bassi conoscono bene, poiché l’hanno applicato per decenni. Da qui sarebbe emerso che “anche se vi sono indicazioni che gli studenti che hanno scelto di essere ammessi tramite criteri di selezione hanno ottenuto risultati leggermente migliori alla facoltà di Medicina rispetto a quelli ammessi tramite una lotteria, i risultati sono generalmente inconcludenti”. I differenti meccanismi di accesso alla facoltà non avrebbero di fatto influito sulle abilità dei medici dopo la laurea.

“Molti dei candidati respinti sarebbero stati senza dubbio ottimi medici, così come la stragrande maggioranza degli studenti olandesi ammessi tramite una lotteria sono diventati medici che forniscono assistenza sanitaria di alta qualità”. Spiegano gli studiosi. “Non vi è alcuna indicazione che i paesi che applicano procedure di selezione elaborate abbiano costruito sistemi sanitari migliori”. Per questo motivo l’ANDU ha equiparato i test d’ingresso al modello olandese del sorteggio, con l’unica differenza che i primi risultano complessivamente più costosi dei secondi, ribadendo ancora una volta che l’introduzione del modello simil-francese comporterebbe dei costi ancora superiori ed un maggiore dispiego di risorse sotto ogni punto di vista.