Come sappiamo, il Ministero dell’Istruzione e del Merito Valditara ha promosso una riforma che apporta importanti cambiamenti nel sistema di valutazione degli alunni della scuola primaria e della condotta degli studenti della scuola secondaria di I grado. L’ordinanza ministeriale in merito è già pronta, pertanto già da quest’anno scolastico 2024/25 il tutto verrà applicato. Facciamo insieme qui di seguito il punto della questione per vedere cosa cambia con la nuova valutazione del I ciclo di istruzione. 

Nuova valutazione per la scuola primaria

Nella scuola primaria, la nuova valutazione si basa sui giudizi sintetici: questi si devono riportare nel documento di valutazione (pagella) in riferimento ad ogni disciplina del curriculo, compresa l’educazione civica. In ordine decrescente si avrà: ottimo, distinto, buono, discreto, sufficiente, non sufficiente. Anche il giudizio in merito al comportamento sarà sintetico e formulato in sede collegiale. 

Voto in condotta nella scuola secondaria di I grado: cosa cambia

La nuova valutazione del comportamento degli alunni della secondaria di I grado, che si deve riferire all’intero anno scolastico, durante lo scrutinio finale deve esprimersi in decimi e non più con giudizio sintetico. La novità più importante riguarda la non ammissione alla classe successiva o agli Esami di Stato conclusivi per gli studenti con una votazione inferiore ai sei decimi: con il 5, pertanto, si boccia

Quando si partirà? 

Nella bozza dell’Ordinanza si legge chiaramente che con la nuova valutazione si partirà già da quest’anno scolastico 2024/25, ma “al fine di consentire alle istituzioni scolastiche di adeguare i criteri di valutazione, i registri elettronici e i documenti di valutazione per la scuola primaria e per la scuola secondaria di primo grado, nonché per fornire opportuna informazione alle famiglie degli alunni, le disposizioni della presente ordinanza si applicano a partire dall’ultimo periodo in cui è suddiviso l’anno scolastico”. Pertanto, il secondo quadrimestre o l’ultimo trimestre, in base alla ripartizione scelta dalle scuole.