Lo scorso 19 giugno è stato approvato un emendamento al Decreto Coesione che riconosce la retroattività giuridica per il periodo di ‘vacanza’ contrattuale a cui è stato costretto l’organico aggiuntivo ATA dal 16 aprile al 2 maggio (o alla successiva data di ricontrattualizzazione). Questa previsione giunge però tardivamente creando disagi sia agli aspiranti che stanno compilando la domanda delle graduatorie di terza fascia sia a coloro che avrebbero potuto maturare i giorni per fare domanda ATA 24 mesi. Al Ministero sono dunque state rivolte importanti richieste. Di seguito i dettagli.
Le richieste del personale ATA
L’entusiasmo con cui è stato annunciato il riconoscimento della retroattività giuridica a favore di circa 6 Mila collaboratori scolastici, rientranti nell’organico aggiuntivo ATA, è stato da subito smorzato dalle incertezze che vi ruotano intorno. Il rischio è che si possa andare incontro ad una moltitudine di ricorsi avverso la pubblicazione delle graduatorie di prima e terza fascia, nonché ad errate interpretazioni se il Ministero non correrà ai ripari.
Tra le richieste avanzate dal personale ATA tramite il comunicato diffuso dal comitato ‘Evoluzione ATA‘, troviamo la riapertura delle graduatorie ATA 24 mesi per permettere all’organico aggiuntivo di aggiungere anche i giorni dello stop contrattuale, se serviranno a raggiungere il totale necessario per potersi introdurre nelle graduatorie permanenti. Un ulteriore intervento del MIM andrebbe rivolto anche agli aspiranti che stanno aggiornando la domanda ATA terza fascia che vorrebbero inserire tra i servizi anche proprio il periodo compreso tra il 16 aprile e il giorno della ricontrattualizzazione. Al riguardo il Ministero dovrebbe fornire opportuni chiarimenti. E infine occorrerebbe chiarire come utilizzare il predetto riconoscimento giuridico del servizio se, nel frattempo, i candidati abbiano assunto supplenze brevi di intera durata della vacanza contrattuale o su spezzone della stessa, oppure abbiano assunto nel citato periodo altri incarichi nel privato piuttosto che nello Stato.
Tanti sono dunque i punti su cui da viale Trastevere si dovrebbe far luce, e possibilmente nel breve periodo.