Considerando i tanti dubbi che ci sono in merito e tenendo conto del fatto che orami sono sempre di più gli alunni con DSA e BES all’interno delle classi, torniamo a parlare di PDP, il Piano didattico personalizzato che il Consiglio di classe o il Team docenti deve predisporre per ogni studente più fragile, sia se abbia una diagnosi clinica, sia se lo si ritiene opportuno per promuoverne il successo scolastico. Una volta redatto, occorre riformularlo ogni nuovo anno scolastico? Facciamo chiarezza qui di seguito. 

Quando redigere il PDP 

In primo luogo, precisiamo che il PDP per studenti con disturbi specifici di apprendimento deve essere elaborato entro tre mesi dall’inizio dell’anno scolastico in base a quando indicato dalle Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento, punto 3.

Invece, per gli studenti con Bisogni educativi speciali legati ad un disagio ad esempio socio, familiare o culturale può essere elaborato in qualsiasi fase dell’anno scolastico (anche durante l’estate nell’ottica del superamento di eventuali debiti formativi): la normativa, infatti, non indica alcuna restrizione in merito, tenendo anche conto del fatto che non si possono prevedere possibili futuri disagi e porvi anticipatamente eventuali interventi di supporto. 

In merito, il DM del 27 dicembre 2012, infatti, precisa che “Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta.”

Occorre redigerlo ogni anno? 

Essendo il PDP soggetto a revisione periodica da parte del Consiglio di Classe, può essere necessario modificarlo più volte durante lo stesso anno scolastico. Pertanto, ha validità al massimo per la durata dell’anno scolastico, così come indicato dalla nota del MIUR n. 2563/2013: ne consegue che ogni anno il Consiglio di classe o il Team docenti deve riscriverlo e approvarlo. Del resto, i docenti devono valutare tutti gli elementi nuovi di cui vengono a conoscenza per vedere se, considerata la funzione del documento, è necessario modificarlo o meno, anche nel corso dell’anno scolastico di riferimento.