Il Peer Tutoring è un metodo educativo basato sull’approccio cooperativo all’apprendimento, in cui uno studente più esperto (tutor) aiuta un compagno di classe (tutee) a migliorare le proprie competenze. Questo approccio promuove l’aiuto reciproco e il coinvolgimento attivo degli studenti nel processo di insegnamento e apprendimento. Nel Peer Tutoring, gli studenti acquisiscono conoscenze non solo dalle lezioni tradizionali, ma anche tramite spiegazioni tra pari, discussioni e attività collaborative. Ciò favorisce l’approfondimento dei concetti, lo sviluppo delle capacità comunicative e il consolidamento delle competenze.

Peer tutoring: come utilizzarlo a scuola

L’implementazione didattica del Peer Tutoring prevede la designazione di tutor più competenti per assistere i compagni che necessitano di supporto. Questo può avvenire in sessioni strutturate, gruppi di studio o attività di apprendimento in coppia. Tale approccio può essere adattato a diverse materie e livelli scolastici, stimolando il coinvolgimento attivo degli studenti nell’educazione reciproca e nel rafforzamento delle competenze. In questo modo si favorisce anche un clima di cooperazione.

Esempi pratici di peer tutoring

  1. Un esempio di esercizio di peer tutoring potrebbe essere il seguente: uno studente esperto (tutor) aiuta un compagno di classe (tutee) a comprendere meglio il concetto di frazioni. Il tutor potrebbe presentare diversi esempi di frazioni e spiegare come individuare le parti e il tutto in ciascuna frazione. Il tutee potrebbe quindi fare domande e ricevere spiegazioni dettagliate dal tutor. Questo approccio favorisce l’interazione attiva tra gli studenti, consentendo loro di apprendere in modo collaborativo e approfondito. Si potrebbe anche immaginare che durante un esercizio di peer tutoring, il tutor presenti una serie di problemi legati alle frazioni, mentre il tutee lavora su di essi con il supporto del tutor. In questo modo, il tutee ha l’opportunità di applicare direttamente le conoscenze apprese e ricevere assistenza personalizzata nel processo.
  2. Un altro esempio pratico di peer tutoring potrebbe essere questo: in una classe, uno studente con una buona competenza in matematica (tutor) offre aiuto a un compagno (tutee) che ha difficoltà con la risoluzione di problemi di algebra. Il tutor può spiegare passo dopo passo come affrontare un problema specifico, mostrando al tutee come applicare correttamente le regole dell’algebra. Il tutee avrà l’opportunità di fare domande e lavorare con il tutor per risolvere ulteriori problemi simili.
  3. Un terzo esempio è il seguente: uno studente che è madrelingua di una lingua straniera o che la parla con facilità (tutor) offre supporto a un compagno di classe (tutee) che sta imparando quella lingua. Il tutor può organizzare sessioni di conversazione in lingua straniera con il tutee, in cui discutono su argomenti specifici, praticano la pronuncia e migliorano le abilità linguistiche. Il tutee avrà l’opportunità di esercitarsi nell’ascolto e nell’espressione orale in modo autentico, mentre il tutor offre correzioni e suggerimenti. Questo processo promuove l’apprendimento collaborativo, migliora la fluidità linguistica del tutee e rafforza la fiducia nelle abilità linguistiche.