Si è svolto nel pomeriggio di giovedì 30 gennaio 2025 presso il Ministero l’incontro con le organizzazioni sindacali di comparto relativo alla bozza di circolare contenente le indicazioni operative per l’accesso alla pensione del personale della scuola a seguito delle novità introdotte dall’ultima Legge di Bilancio. Presente al meeting anche il segretario generale Anief Giovanni Portuesi.

Pensione scuola: l’informativa sulla circolare con le indicazioni operative

Nel corso dell’incontro è stata illustrata la bozza di circolare esplicativa con la quale si prende atto delle modifiche introdotte alla disciplina della c.d. “opzione donna” prevedendo che possono beneficiarne le lavoratrici che, entro il 31 dicembre 2024, abbiano maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e un’età anagrafica di almeno 61 anni (ridotta di un anno per ogni figlio nel limite massimo di due anni oppure nel caso di invalidità civile pari o superiore al 74%).

È stata inoltre illustrata l’estensione per il 2025 di Quota 103 che permette il pensionamento con 62 anni di età e 41di contributi versati, in cambio del calcolo dell’assegno con il sistema contributivo. Il termine ultimo per la presentazione delle relative istanze di cessazione dal servizio, con effetti dall’inizio dell’anno scolastico 2025/26, è stato invece fissato al 28 febbraio 2025.

I tecnici del Ministero hanno inoltre ricordato che l’ultima Legge di Bilancio ha prorogato al 31 dicembre 2025 l’Ape sociale (concessa con 63 anni e 5 mesi) per i lavoratori dipendenti che svolgono attività gravose, che nel comparto scuola sono rappresentati da professori di scuola primaria, pre–primaria e professioni assimilate. Prevista, infine, la possibilità di presentare domanda per coloro che, a seguito delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio, non rientrano più nel limite per la cessazione d’ufficio.

Chi non ha presentato domanda di pensione entro il termine del 21 ottobre 2024 potrà quindi farlo ancora entro il 28 febbraio 2025. La stessa scadenza è valida anche per revocare l’istanza già presentata qualora la cessazione dal servizio determini una condizione più sfavorevole rispetto alla permanenza al lavoro. Non ci sono, invece, indicazioni operative rispetto alla possibilità di rimanere in servizio a scuola fino a 70 anni.

Il commento di Anief

Secondo il giovane sindacato Anief, dall’incontro sarebbero emerse ancora una volta tutte le criticità del sistema pensionistico all’interno della scuola. In particolare, il segretario generale Giovanni Portuesi ha dichiarato: “La politica continua ostinatamente a fare passi indietro; l’ultima Legge di Bilancio peggiora ancor di più la situazione precedente perpetuando un sistema pensionistico che non tiene conto delle specificità del mondo della scuola dove è sempre più urgente prevedere una finestra specifica di uscita anticipata senza le penalizzazioni vigenti e per il quale è altrettanto urgente che si riapra la discussione sulla possibilità di riscatto gratuito degli anni universitari“.

Anche il presidente nazionale Marcello Pacifico è stato molto critico in merito. “Il problema è che il Governo agisce sulla possibilità di rimanere in servizio e non su quella di andare via prima dei 67 anni previsti dalla legge Monti Fornero: sull’anticipo pensionistico nella scuola c’è infatti un silenzio assordante”. In riferimento all’indagine dell’Health & Sustainability lab dell’università Bicocca di Milano, ha inoltre aggiunto: “Chi gestisce il personale del pubblico impiego sembra non volere tenere conto degli studi specifici che confermano tutto il malessere dei dipendenti statali nel dovere rimanere in prospettiva in servizio, per via dell’aumento dell’aspettativa di vita, addirittura oltre i parametri attuali. Si tratta di una eventualità irrealizzabile che per i docenti e il personale Ata della scuola rappresenta una condanna”.

A soffrire di questa condizione sarebbe di fatto un professore su due e il 35% dei docenti sarebbe arrivato al punto di valutare l’ipotesi del licenziamento. “È sempre più evidente che per i docenti italiani va introdotto un anticipo pensionistico importante rispetto alla pensione di vecchiaia iniziando anche a dare la possibilità di fare valere gli anni di formazione universitaria tramite la formula del riscatto gratuito”. Ha infine concluso Pacifico.